Pensare troppo e rimuginare sulle cose non fa bene alla nostra mente e nemmeno alla nostra salute: scopriamo come evitarlo!

Over thinking: così in inglese si definisce il pensare troppo a una cosa o pensarci troppo a lungo.

Pensare è importante, ma pensare troppo comporta un rischio: quello di rimanere impantanati e di non riuscire a fare progressi nella nostra vita.

Inoltre, il pensare troppo ha conseguenza anche sulla nostra salute fisica: perché corpo e mente sono le due facce della stessa moneta e se una delle due ha problemi anche l’altra ne risente.

E se è vero che riflettere sugli accadimenti della nostra vita ci può aiutare ad averne una visione più corretta e oggettiva, mentre la riflessione sugli errori è importante per non commetterli nuovamente, allo stesso tempo una mente iperattiva, sempre concentrata, rischia di avere degli effetti negativi sul nostro organismo.

Perché si pensa troppo?

Il problema legato al pensare troppo deriva da fattori diversi e due in particolari possono portarci in questa situazione:

  • ambiente: tutto quello che ci circonda, tutte le esperienze che abbiamo vissuto e viviamo e le persone che ci circondano influenzano in modo importante il nostro modo di pensare. Se viviamo in un ambiente in cui il livello do stress è particolarmente alto oppure le persone che ci circondano si rivelano per noi “tossiche”, siamo portati, senza nemmeno rendercene conto, ad adottare degli schemi di pensiero che si adattano a queste situazioni e che ci portano a pensare e ripensare, diventando spesso eccessivamente cauti e rischiando di “cristalizzarci” in una determinata realtà, senza la possibilità di fare passi avanti;
  • mente: la nostra mente mostra spesso la tendenza ad arenarsi nel ricordo dei fallimenti, piuttosto che procedere in avanti ricordando i successi. Inoltre, spesso mostriamo la tendenza esagerata a voler controllare ogni aspetto della nostra vita: ma quello di cui non teniamo conto è che buona parte di quello che succede nella nostra vita è fuori dal nostro controllo. Per questo spesso tendiamo a pensare troppo, a cercare di programmare un presente o un futuro, vicino e lontano, che è in realtà impossibile da definire. Si tratta di un condizionamento che però possiamo superare, se la nostra mente si concentra sull’agire invece che sul programmare.

I rischi del pensare troppo

Quello che forse non sappiamo è che pensare troppo può rivelarsi un vero problema per noi: basta pensare a tutte quelle patologie, come ansia e stress, che rischiano di diventare nostre compagne se riflettiamo troppo e ci perdiamo nei nostri pensieri.

Senza dimenticare che ci sono diverse patologie fisiche che trovano origine nella cattiva abitudine di pensare troppo, come i disturbi dell’apparato digerente o diverse forme di emicrania.

E, nei casi più gravi, il pensare troppo può anche comportare fenomeni più gravi, come quello della depressione, che molto spesso predilige il sesso femminile.

Tutte problematiche molto serie da cui è meglio tenersi alla larga: vediamo allora come imparare a non pensare troppo.

Primo step: l’importanza della consapevolezza

Riconoscere l’esistenza di un problema come quello legato al pensare troppo rappresenta il primo passo per risolverlo.

Quindi, tutte le volte in cui ci troviamo in uno stato di stress e tensione particolare, è importante fermarsi per osservare in modo oggettivo la situazione in cui ci troviamo.

Questo è il primo step per ottenere la consapevolezza utile a risolvere il nostro problema.

Secondo step: cambia la direzione dei tuoi pensieri

Nel momento in cui ci accorgiamo che la nostra mentre si sta avvolgendo sui “soliti” pensieri, quelli che maggiormente sono in grado di generare fastidio e angoscia, possiamo provare a trovare un diversivo.

Possiamo quindi orientare altrove la nostra attenzione, proprio come si fa con i più piccoli quando fanno i capricci: cerchiamo di trovare un pensiero che si ponga al centro della nostra mente, in una sorta di meditazione.

Terzo step: il pensiero positivo

La tendenza, quando ci troviamo a pensare troppo, è quella di pensare che le cose andranno sempre nel modo peggiore.

Una sorta di applicazione della legge di Murphy per cui “Se qualcosa potrà andare storto, lo farà”.

In questo caso è la paura che ci porta a concentrarci su pensieri negativi.

Anche quando ci troviamo in questa particolare situazione, dobbiamo imparare ad arrestare il flusso dei pensieri e a concentrarci invece su quello che può andare bene, mantenendo sempre in primo piano i pensieri positivi.

Quarto step: l’importanza del movimento

Probabilmente non ci hai mai pensato, ma l’attività fisica ha la capacità di generare all’interno del nostro organismo delle endorfine.

Lo stesso accade quando stiamo all’aperto, sotto i raggi del sole (che stimola anche la produzione della vitamina D).

Oppure quando siamo immersi completamente nella natura, lontani dal traffico e dalla confusione.

Possiamo imparare a sfruttare queste situazioni a nostro vantaggio: stimolare la produzione di endorfine vuol dire stimolare il buon umore, che ci aiuta a combattere la tendenza a pensare troppo.

Quinto step: non aspettare che tutto sia perfetto

Siamo abituati ad aspirare alla perfezione, ma se questa diventa un’ossessione rischiamo di metterci a confronto con modelli che sono nella pratica irraggiungibili. E questo provoca delle profonde frustrazioni.

In realtà è il momento di cambiare il modo di pensare: dobbiamo accettare che il fallimento è una possibilità, ma non definitiva: abbiamo sempre la possibilità di commettere sbagli e riprovare da capo, cercando di ottenere un risultato migliore.

Solo in questo modo potremo muoverci con una maggiore “leggerezza” verso i nostri obiettivi.

Sesto step: vivere nel presente

La chiave per smettere di pensare troppo è soprattutto quella di evitare di rimuginare sul passato (che non è più modificabile) o di fare eccessive previsioni sul futuro (che possiamo cercare di programmare ma comunque non è predicibile).

Vivere nel “qui e ora” vuol dire rendersi conto che abbiamo controllo solo sul presente, il momento in cui possiamo davvero cambiare le cose.

Non corriamo il rischio di rimanere imprigionati nel passato: vivere il presente, cercando di cogliere gli aspetti migliori e di non farci schiacciare da aspettative troppo elevate è la strada per smettere di pensare troppo ed essere più felici.

1 commento su “Pensare troppo: rischi e come smettere di farlo”

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