È capitato a ognuno di noi di spingerci verso una determinata decisione perché guidati dal nostro intuito.

In ognuno di noi risiede questa grande capacità che, se ben usata, aiuta la ragione a guidarci e a scegliere la strada giusta in molte situazioni della nostra vita.

In questo articolo scopriamo come funziona l’intuito, quanto ci condiziona e come possiamo fidarci di lui.

Che cos’è l’intuito

Si definisce intuito «la conoscenza rapida e chiara, e più spesso la capacità di avvertire, comprendere e valutare con immediatezza un fatto, una situazione» (dal Vocabolario Treccani): in altre parole, l’intuito è uno dei migliori alleati del nostro cervello.

Può aiutarci a risolvere problemi molto complessi fornendoci soluzioni a cui non saremmo mai giunti con la sola ragione.

Ma soprattutto, l’intuito ci permette di prendere decisioni e compiere azioni in un lasso di tempo davvero breve.

Intuizioni: quando possiamo fidarci di loro?

Non sempre fidarsi del proprio istinto può aiutare a prendere la strada giusta: la fiducia cieca e passiva in questa nostra capacità non è mai sana.

È bene fidarsi del proprio intuito quando quest’ultimo è connesso anche con la nostra ragione. Intuizione e intelligenza, dunque, devono sempre essere utilizzati insieme: come l’intuito deve affidarsi alla logica, la logica deve affidarsi all’intuito.

In questo modo, si otterranno risultati non arbitrari ma guidati sia dalla nostra intelligenza che dalle nostre doti intuitive.

Molto spesso, le persone diffidano del proprio istinto e lo giudicano come una costante irrazionale presente nelle nostre menti.

Lo stesso Albert Einstein diceva che «la mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servo fedele.

Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono».

È importante, invece, rimanere in ascolto del proprio istinto, soprattutto nel momento in cui si sta per prendere una decisione: dopo averci ragionato a lungo, l’istinto può aiutare a farci comprendere se la scelta verso cui la nostra intelligenza ci guida è davvero la scelta migliore per noi.

Come capire quali sono i modi in cui funziona il nostro intuito?

Secondo Mark Beeman, neuroscienziato della Northwestern University e autore del libro Eureka factor, l’intuizione si compone di tre elementi:

  • Inconscio: quando è l’intuito a trovare una soluzione per noi, l’inconscio si mette all’opera. Spesso, infatti, ci capita di avere intuizioni in momenti in cui non stiamo affatto pensando consciamente a quel dato problema.
  • Rilassamento: la maggior parte delle volte, le intuizioni arrivano in momenti di relax. Il nostro cervello si distende e smette di pensare in maniera ossessiva a quel problema, lo stress e l’ansia si riducono e così il nostro inconscio, aiutato da questa nuova situazione di relax e benessere, acquista maggiore energia ed è in grado di lavorare meglio per creare le migliori intuizioni (ti è mai capitato di averne una, per esempio, mentre ti stai facendo una doccia?).
  • Senso di sorpresa: l’intuito ci prende alla sprovvista, il senso di sorpresa che ne deriva è sintomo diretto del fatto che abbiamo appena trovato una soluzione grazie al nostro inconscio e non solo tramite i nostri ragionamenti.

Tecnicamente parlando, dunque (e qui arriviamo alla definizione più tecnica dell’intuito), un’intuizione non è altro che una nuova combinazione di percorsi neurali.

Quella vocina che sentiamo dentro di noi, quella memoria dimenticata che all’improvviso arriva in noi (e che abbiamo l’impressione di avere, in realtà, sempre avuto dentro la nostra mente), è proprio il nostro inconscio che continua a lavorare anche quando pensiamo di aver smesso di ragionare su un dato problema.

A volte, smettere di pensare a livello conscio può essere davvero utile per aiutare l’inconscio a lavorare al posto nostro per permetterci di trovare la soluzione più adeguata.

Sviluppare il proprio intuito

Per seguire la propria intuizione occorre innanzitutto essere in grado di individuarla quando si esprime.

L’intuizione, infatti, ha lo scopo di fornirci una risposta, un’illuminazione, e di orientarci in una determinata situazione.

Si manifesta in molti modi specifici sfruttando tre dei nostri canali sensoriali e ognuno possiede una modalità percettiva privilegiata che è interessante individuare per riuscire ad amplificarla e, soprattutto, per riuscire a sollecitarla ulteriormente – ne parla a lungo Vanessa Mielczareck in I nove segreti dell’intuizione. Come trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

Scopriamo quali sono le tre diverse modalità attraverso cui si sviluppa l’intuito:

  • Modalità uditiva: ne abbiamo già parlato in questo articolo. Nel concreto, la modalità intuitiva è proprio quella vocina che ci sussurra parole nella testa. Questo tipo di intuito ci aiuta soprattutto negli aspetti più pratici nella nostra vita e nei momenti in cui abbiamo bisogno di direttiva ben precise. Siccome la nostra mente è attraversata di continuo da numerose idee, per capire che si tratta proprio di un’intuizione occorre seguirne i messaggi e verificare in seguito la risposta a queste direttive (sembra un qualcosa di spaventoso e fuori dal nostro controllo, ma non è così: fidarsi del proprio istinto, spesso, è la cosa migliore che possiamo fare, soprattutto in situazioni che richiedono una decisione repentina).
  • Modalità cinestetica: questa modalità ci guida attraverso impressioni e sensazioni fisiche, che possono essere piacevoli o sgradevoli in misure differenti a seconda del caso. La sensazione che si prova, sintomo del nostro istinto, è diversa da persona a persona: potrebbe trattarsi di un’espansione o contrazione del torace, oppure potrebbe tradursi in un aumento del battito cardiaco, oppure ancora di una stretta all’addome. Il nostro corpo è un messaggero straordinario che ci permette di accedere al linguaggio intuitivo attraverso diversi tipi di sensazioni fisiche, spesso accompagnate da sentimenti ed emozioni intensi. Le persone predisposte a questo tipo d’intuizione cinestesica sono profondamente in contatto con le loro emozioni e si dimostrano sensibilissime all’atmosfera di un luogo perché entrano facilmente in simbiosi con l’ambiente. Alcune persone con un’intuizione fortemente cinestetica affermano di riuscire a comprendere gli stati emotivi degli altri in pochi secondi, osservando il loro linguaggio del corpo.
  • Modalità visiva: questo tipo di intuizione si manifesta attraverso veri e propri flash visivi che si rivelano nella nostra mente. Le informazioni ricevute grazie al nostro inconscio, in questo caso, si traducono in immagini, simboli o intere scene. È la modalità più legata alla preveggenza e, quindi, alla possibilità di anticipare o prevenire una situazione – ci dà, quindi, la possibilità di modificare una situazione prima che questa diventi di ostacolo ai nostri obiettivi. È anche la modalità legata all’apprendimento del linguaggio dei segni.

Sviluppare l’intuito: si può!

L’intuito è un alleato importante. A chi sa ascoltarla facilita le scelte giuste, stimola la creatività e offre una comprensione immediata di una situazione complicata. Ma come svilupparlo?

Il primo consiglio importante è il seguente: rilassati.

Smetti di pensare sempre a come risolvere un dato problema o una data situazione, e lasciati attraversare da tutte le emozioni che ti pervadono e che, fino a quel momento, avevi cercato di sopprimere, perché credevi fossero di ostacolo ai tuoi ragionamenti.

Abbiamo già riflettuto su questo: la ragione è importante, ma l’intuito può essere il suo migliore alleato, se ben usato.

Non esiste essere umano privo di intuito: tutti noi nasciamo con questa capacità, ce la portiamo dietro dalle nostre origini (cosa pensi che sia, altrimenti, l’istinto primordiale di tutti gli animali?).

Non possiamo pensare di poterne fare a meno: l’intuito è quella cosa in grado di salvarci in momenti di estrema difficoltà, quando la ragione si spegne e abbiamo pochi secondi per prendere una decisione vitale per noi – quando metti male un piede su una scala e, anziché ruzzolare a terra, ti aggrappi al corrimano in men che non si dica, ecco, quell’azione è data dall’intuito, di certo non dalla ragione.

Meditazione

Prova a meditare, a guardare all’interno di te: l’introspezione può essere utile per capire quale scelta è quella verso cui ci guida l’intuito.

Meditare quotidianamente ci aiuta a prendere consapevolezza degli inganni del nostro ego, ma anche di quegli schemi mentali ripetitivi in cui spesso ci incastriamo e che bloccano le nostre intuizioni.

Coltivare l’empatia

Per rafforzare il nostro intuito dobbiamo anche imparare a coltivare la nostra empatia, ovvero quella capacità di riconoscere e comprendere le emozioni degli altri.

Nella pratica, questo addestramento si compie sia sforzandosi di vedere il mondo, i problemi e le situazioni con gli occhi di chi ci sta intorno sia approfondendo culture e contesti diversi da quelli a cui siamo abituati.

Chi ben comincia…

Non preoccuparti: se trovi difficile fidarti del tuo intuito all’inizio, inizia a usarlo per prendere decisioni che riguardano la vita di tutti i giorni, come per quello che mangerai alla sera e quale percorso fare per tornare a casa.

Usa la tua conoscenza interiore e guarda che cosa succede.