Era il 2005 quando in Svezia usciva Män som hatar kvinnor, primo romanzo della fortunata serie scritta da Stieg Larsson, tradotto in Italia con il titolo Uomini che odiano le donne.

La storia ruota attorno ad un mistero vecchio di cinquant’anni che coinvolge un assassino seriale di donne, le quali venivano “punite” per i motivi più svariati, ma principalmente perché accusate dal killer di violare ciò che è scritto nella Bibbia e quindi di essere peccatrici.

Uomini che odiano le donne è una storia di fantasia, ma è difficile negare che questo mondo sia stato, per secoli, quasi completamente dominato dagli uomini, che hanno sempre trovato modi creativi di punire le donne per il semplice fatto di essere donne (qualcuno ricorderà, ad esempio, la caccia alle streghe).

La protagonista della serie, Lisbeth Salander, è una donna altamente intelligente, indipendente, forte, che ha subito abusi in passato ma non per questo fa di tutti gli uomini il suo nemico, anzi è ancora capace di innamorarsi di loro, pur rimanendo una donna che va per la sua strada e non ha paura di far sentire la sua voce e di punire coloro che lo meritano.

Oggi, la letteratura e il cinema stanno lentamente aprendo le porte a personaggi femminili forti, un riflesso delle lotte condotte dalle donne reali, che si fanno avanti per protestare contro ciò che c’è di sbagliato in una società che è ancora, sotto alcuni aspetti, profondamente misogina. E la risposta da parte del genere maschile non si è fatta attendere.

Infatti, la reazione di alcuni uomini di fronte a movimenti femministi come il #MeToo (che, attenzione, non mirano all’odio indiscriminato verso l’altro sesso, ma cercano di fare luce su problemi dilaganti come gli abusi sessuali impuniti) è stata quella di creare il proprio movimento di protesta, chiamato Men Going Their Own Way (“Uomini che vanno per la loro strada”, o MGTOW).

Cos’è il movimento MGTOW?

Il movimento MGTOW è composto da uomini eterosessuali che hanno deciso di eliminare la presenza femminile dalla propria vita, in quanto ritengono che tutti i loro problemi possano essere ricondotti alle azioni delle donne.

Chi fa parte di questo movimento ritiene che il mondo stia favorendo sempre di più le donne a discapito degli uomini, e che gli uomini soffrano sempre le conseguenze delle azioni femminili.

Le donne sono considerate portatrici di guai, perché cercherebbero volontariamente di rovinare la vita all’uomo (ad esempio tramite il divorzio o le false accuse di stupro).

La volontà di tagliare le donne fuori dalla propria vita non nasce da un sentimento di invidia come si potrebbe pensare, ma dalla paura e dal disgusto verso le conquiste del sesso femminile.

Considerando che metà della popolazione mondiale è costituita da donne, si potrebbe pensare che sia difficile trovare sostenitori per un obiettivo tanto difficile da attuare. Eppure, il sito ufficiale del movimento (mgtow.com) segnala ad oggi quasi 33mila membri, sparsi in tutto il mondo.

MGTOW potrebbe essere considerato un movimento “pacifico”, per quanto immaturo. A differenza degli Incel, che spesso assumono comportamenti violenti nei confronti delle donne, tutto ciò che i membri MGTOW vogliono è di stare alla larga dal sesso femminile.

Tuttavia, questo non impedisce loro di riempire forum e social networks di commenti dispregiativi e ironici nei confronti delle donne. Difatti, si potrebbe dire che l’attività principale di chi fa parte del MGTOW è quella di lamentarsi o denigrare l’altro sesso su Internet, spesso tramite stereotipi di genere.

Si postano le proprie storie riguardo la fine di una relazione, un divorzio o altre situazioni spiacevoli che includono una donna e si sposta tutta la colpa su quest’ultima, ottenendo ovviamente il sostegno di tutti gli altri membri del movimento.

Queste storie vengono poi usate come propaganda per spingere gli uomini a seguire lo stesso stile di vita e a diventare anche loro membri del MGTOW.

Infatti, esistono anche diversi canali Youtube volti a promuovere il “programma” del movimento tramite esaurienti video come “Dio ha punito gli uomini creando le donne”, “Critica una donna e lei distruggerà la tua carriera”, “Frequentate donne attraenti ma disabili, così almeno non potranno fuggire”, per citare alcuni titoli.

Cosa si nasconde dietro il movimento MGTOW

I sostenitori del movimento MGTOW rimangono ciechi di fronte alle proprie responsabilità nell’affrontare le difficoltà della vita.

Ad esempio, durante una rottura sentimentale è più facile spostare la colpa interamente sulla partner piuttosto che cercare di capire cosa sia andato storto.

Il rifiuto delle relazioni a lungo termine (e, per alcuni, anche di quelle a breve termine) più che una reazione sembra una regressione: se non mi espongo, non posso essere ferito. In un certo senso, si tratta di un principio simile a quello che affligge coloro che soffrono di filofobia, ma esteso a tutte le sfumature di un rapporto fra sessi opposti.

Non a caso, una minoranza dei membri MGTOW decide di tagliarsi fuori dalla società nel suo intero, diventando quello che all’interno del movimento viene chiamato “fantasma”, il livello più alto che si possa raggiungere.

Il rifiuto per i rapporti fra sessi e, infine, per i rapporti sociali in generale nasce da una profonda insicurezza e incapacità di relazionarsi che provoca un’ansia irrefrenabile, da cui nasce la frustrazione che presto si tramuta in rabbia.

Questa rabbia viene poi sfogata solo ed esclusivamente online, perché si vuole evitare il confronto diretto, altro sintomo di un atteggiamento caratterizzato dal rifiuto delle responsabilità e da una malcelata vigliaccheria di fondo.

Nell’era dei social, forse non stupisce che la nuova frontiera della misoginia sia tutta digitale. Se Stieg Larsson avesse potuto prevedere il movimento MGTOW, forse Lisbeth Salander si sarebbe ritrovata ad indagare su un gruppo di reclusi che cercano di cambiare il mondo uno stereotipo alla volta.

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1 commento su “Uomini che evitano le donne: il movimento MGTOW”

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