Direi inquietante come nome per una pianta!

Potrebbe quasi far pensare che abbia a che fare col mondo oscuro, ma nulla di tutto ciò 😊. E’ semplicemente il modo con cui lo chiama dialettalmente il popolo per la sua particolare forma e caratteristica.

I frutti infatti, all’estremità sono dotati di robusti uncini che assomigliano alla zampa di un rapace con grossi artigli ricurvi.

Se vengono calpestati dagli animali o dagli uomini, procurano serie ferite che per il forte dolore li costringono a compiere una “danza indiavolata”. Addirittura alcuni animali più piccoli come i roditori, possono rimanere impigliati e morire di fame e sete.

A parte questo aspetto curioso, l’artiglio del diavolo è conosciuto e utilizzato da secoli nella medicina tradizionale dei popoli dell’ Africa perché considerato il più potente antinfiammatorio e antidolorifico naturale capace di curare vari condizioni dolorose soprattutto nei problemi legati al sistema articolare ed osseo

COSA E’ L’ARTIGLIO DEL DIAVOLO

Il suo nome scientifico è arpagofito (Harpagophytum procumbens) ed è una pianta rampicante sempreverde, appartenente alla famiglia delle Pedaliacee.

Si trova nell’Africa del Sud, nelle aree della savana e del deserto Kalahari.

I fiori di questo rampicante sono rosso-violetto.

I suoi frutti sono lignificati ed appiattiti e presentano alle estremità degli uncini.

Per quanto riguarda le radici, la pianta presenta una radice primaria e delle radici secondarie. La radice primaria penetra nel terreno e raggiunge un profondità di circa 1 metro. Le radici secondarie sono le escrescenze laterali di quella primaria e raggiungono i 6-20 cm di diametro per un peso di 600 grammi.

La parte utilizzata della pianta a scopo medicamentoso, sono le radici secondarie che contengono alte percentuali di principi attivi.

PROPRIETÀ E PER COSA VIENE UTILIZZATO

L’artiglio del diavolo è ritenuto uno dei rimedi naturali più efficace in situazioni dolorose e in vari problemi grazie alle sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie .

Viene comunemente utilizzato per:

  • Mal di schiena
  • Dolori cervicali
  • Dolori muscolari
  • Tendinite
  • Artrite reumatoide
  • Artrosi
  • Contisioni
  • Sciatica
  • Microtraumi
  • Febbre
  • Cattiva digestione

STUDI SCIENTIFICI NE DIMOSTRANO L’EFFICACIA

La proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie di questa pianta, sono state confermate da numerosi studi fatti sia in vitro che su roditori che direttamente sull’uomo.

Molti di questi studi hanno paragonato l’artiglio del diavolo ai prodotti antinfiammatori di sintesi.

Dalle ricerche è emerso che i principi attivi delle sue radici secondarie, sono capaci di inibire la produzione delle chitochine (IL-1beta e TNF alfa) sostanze coinvolte nei processi infiammatori del corpo.

In questo modo calma il dolore e riduce l’infiammazione.

ALTRE PROPRIETA’

Alcuni studi confermano che la sua amarezza contribuisce a stimolare i succhi gastrici e l’aumento della bile, pertanto è utile in caso di:

  • Digestione lenta (sconsigliato in caso di gastrite)
  • Colesterolo alto
  • Livelli alti di acido urico nel sangue (utile in caso di gotta)

PRINCIPI ATTIVI

Le radici secondarie dell’artiglio del diavolo contengono diversi principi attivi, in particolar modo l’azione analgesica e antinfiammatoria è svolta dai glicosidi iridoidi fra cui:

  • Arpagoside
  • Arpagide
  • Procumbide

Ad ogni modo gli esperti ritengono che è l’insieme di tutti i principi attivi, piuttosto che la singola sostanza, a determinare l’effetto terapeutico completo.

Contiene infatti, oltre i glucosidi iridoidi:

  • Fitosteroli (Beta-sitosterolo, campesterolo, stigma sterolo)
  • triterpeni (Acido oleanolico, acido ursolico)
  • flavonoidi (Canferolo, luteolina, fisetina)

Sono tutte sostanze che inibiscono eventuali processi infiammatori.

COME SI USA

L’artiglio del diavolo viene prodotto sia per uso esterno che per uso interno:

  • USO INTERNO: si trova in commercio sotto forma di tintura madre, capsule o compresse.
  • USO ESTERNO: si trova sotto forma di pomate o gel e sono indicati per le diverse forme di infiammazioni articolari.

DOSI

Diversi studi clinici hanno evidenziato che per essere efficace, la quantità di arpagoside da assumere è di 50- 100 mg al giorno, che in genere è contenuto in 600- 1200 mg di estratto secco.

Il punto sta che in commercio si trovano capsule che contengono 250 mg di estratto secco e con un contenuto di arpagoside all’incirca del 2%.

Ciò vuol dire che per ottenere la dose sufficiente, servirebbero molte più capsule rispetto alle 3 che vengono normalmente consigliate.

Pertanto un consiglio, prima di acquistare un integratore, è quello di informarvi in che percentuali è contenuto l’arpagoside.

IN CASO DI PICCOLI FASTIDI

Per problematiche semplici, se viene assunto nelle giuste dosi, l’artiglio del diavolo può essere sostituito ai comuni antinfiammatori.

IN CASO DI PROBLEMI GRAVI

In questo caso, il suo utilizzo può aiutare a ridurre le dosi dei farmaci antinfiammatori.

CONTROINDICAZIONI

Come per ogni cosa, anche l’artiglio del diavolo ha le sue controindicazioni.

Non va assunto in alcune condizioni come:

  • Ipoglicemia
  • Uomini con problemi alla prostata
  • Gravidanza o allattamento
  • Allergia al principio attivo
  • Gastrite o ulcere (poiché aumenta i succhi gastrici)
  • Uso di farmaci quali: antinfiammatori non steroidei(FANS), anticoagulanti e antiaritmici.

A parte queste avvertenze, per il resto l’assunzione dell’artiglio del diavolo è abbastanza sicuro.

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