Cos’è il talento
Spesso sentiamo dire che alcune persone hanno un talento naturale, ma cosa significa?
Con questo termine si indica una dote innata che alcuni individui sembrano possedere sin dalla nascita, una particolare abilità che li rende speciali in un campo della vita.
Abbiamo scelto un titolo provocatorio a riguardo poiché riteniamo che ci sia bisogno di fare maggiore chiarezza su questo argomento.
Esiste il talento?
Possiamo subito dirvi di sì, ma non è come ne sentiamo parlare solitamente, il tutto funziona in maniera un po’ diversa, scopriamo insieme come.
Tutti nasciamo con delle differenze rispetto agli altri, con una nostra “unicità” e di conseguenza con relativi talenti.
Il talento è estremamente sopravvalutato e ci mostra una realtà distorta su come funzioni realmente il mondo, per questo è importante smontare questo mito e vedere cosa c’è sotto.
Ma allora cos’è che fa realmente la differenza quando si vogliono raggiungere grandi risultati?
Vediamolo insieme.
La punta dell’Iceberg : il successo
Spesso intorno a noi sentiamo storie di grandi successi e facciamo fatica a spiegarci come queste persone possano averlo raggiunto.
- J.K Rowling scrive Harry Potter e vende più di 400 milioni di copie – sarà fortuna o un talento innato nella scrittura?
- Mozart iniziò a comporre musica a soli 5 anni – si tratterà soltanto di un genio assoluto dotato di estremo talento?
- Michael Jordan, Cristiano Ronaldo, Tiger Woods leggende nei loro rispettivi sport che hanno vinto tutto – “Beh chissà che doti fisiche sovrumane.”
- Un miliardario qualunque – sicuramente sono delle persone losche e chissà con quali cose si saranno sporcati le mani per avere tutti quei soldi, oppure saranno dei “fortunati ereditieri”.
Il punto è che noi vediamo solo la punta dell’iceberg, non tenendo conto di tutti gli sforzi, studi, sacrifici che queste persone hanno messo in atto per raggiungere risultati così straordinari.
La parte nascosta dell’Iceberg
Dietro queste storie di personaggi straordinari, non vi è soltanto del talento, anzi quella è la parte meno determinante della loro riuscita.
Le storie reali dietro i miti
- J.K Rowling prima di avere successo con Harry Potter dedicò l’intera sua vita alla scrittura di romanzi che non vennero mai apprezzati. Nessuna casa editrice pubblicava i suoi libri, sui quali lei buttava sangue e sudore. La sua passione la portò a non mollare mai (nonostante i problemi economici e personali della scrittrice)
- Mozart aveva un padre estremamente rigido e ossessionato dal fatto che il figlio dovesse diventare un prodigio del piano, e già da quando muoveva i suoi primi passi lo obbligava a stare una quantità enorme di ore davanti al piano ad esercitarsi
- Michael Jordan, Cristiano Ronaldo, Tiger Woods dedicano tutta la loro vita sin dalla prima infanzia ai loro sport, con allenamenti continui ed estenuanti. I loro allenatori raccontano di come questi sportivi siano sempre i primi ad arrivare agli allenamenti e gli ultimi ad andarsene.
- I miliardari sono quelli che meno ci stanno simpatici, ma seppur sia vero che ci sono dei casi di gente “disonesta” e/o “fortunati ereditieri” è pur vero che circa l’80% dei ricchi paperoni proviene da situazioni economiche di non ricchezza e alcuni di essi vivevano addirittura in estrema povertà.
Ma quindi queste persone non avevano alcun talento? No assolutamente non è questo il messaggio che vogliamo trasmettervi.
Tutti abbiamo delle predisposizioni e dei talenti (anche se spesso non ce ne rendiamo conto), ma per far sì che ci porti da qualche parte serviranno duro lavoro, sacrifici e non mollare mai.
Ovviamente non dobbiamo sentirci quasi obbligati a dover raggiungere chissà che risultati, ma sapere che dipende molto da noi e che se abbiamo voglia e passione siamo ancora in tempo per prendere in mano la nostra vita e migliorarla per come desideriamo.
Ricordate, non è mai troppo tardi!
Perché preferiamo credere al talento
Credere che un po’ tutto dipenda da fattori esterni che non possiamo controllare (fortuna, talento, il caso, l’oroscopo etc.) ci rende meno amari alcune nostre mancanze e “fallimenti”.
Perché in questo caso non dipende da noi, non possiamo farci molto se non siamo dei geni o dei campioni olimpionici.
Così è più facile convivere con delle condizioni che non sempre ci rendono soddisfatti del nostro percorso.
Tuttavia questo modo di pensare oltre che falso è anche pericoloso per noi, poiché il non sentirci gli attori principali della nostra vita, ci farà subire passivamente gli eventi e ci impedirà di crearci un qualcosa che ci fa stare bene.
L’apprendimento è il vero talento
“Le grandi imprese vengono eseguite non con la forza ma con la perseveranza.”
SAMUEL JOHNSON
La conoscenza e le abilità non sono innate, ma acquisite.
La prima volta che siamo saliti su una bici senza rotelle, a piangerne le conseguenze erano sempre le nostre ginocchia sbucciate, ma pian piano continuando diventavamo sempre più bravi.
Infondo un ciclista non è altro che una persona mossa da una forte passione che trascorre più tempo sul sellino della bici che a camminare con le proprie gambe.
Possiamo avere una buona genetica, ma se non corriamo mai, in una maratona verremo superati anche dal signore anziano che si allena da anni.
Il miglioramento di una nostra abilità deriva principalmente da quanto noi la coltiviamo.
Come allenare il nostro talento
Una volta compreso tutto il processo, chiediamoci: “c’è qualcosa che vorrei imparare da 0?” “qualcosa che voglio migliorare per me stesso” “qualcosa in cui voglio eccellere?”
Facciamo degli esempi pratici:
- Desideriamo imparare una nuova lingua? Iscriviamoci ad un corso, compriamo dei libri adatti al nostro livello, iniziamo a seguire le serie tv in quella lingua con i sottotitoli in italiano, facciamo (se possiamo) un viaggetto in quel luogo, iscriviamoci a dei forum/chat con gente che parla quella lingua ecc.
- Vogliamo imparare a suonare uno strumento? Compriamone uno, guardiamo tutorial di persone che danno video lezioni anche gratuiti (ad esempio su youtube), prendiamo lezioni private ecc.
- Cerchiamo una promozione o un lavoro più adatto alle nostre esigenze? Studiamo e approfondiamo quegli argomenti, facciamo dei corsi online o in aula, mettiamoci accanto ad un collega più esperto e impariamo da lui etc.
La lista sarebbe infinita, penso basti questo per rendere il concetto.
Conclusioni
Ricordiamoci che gran parte del nostro successo e della nostra soddisfazione, derivano principalmente da noi stessi, dalle scelte che faremo, delle abitudini che faremo nostre.
Se vogliamo iniziare un percorso che ci porti a migliorare uno o più aspetti della nostra vita, basta anche iniziare a fare un 1% alla volta.
“Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere”
James Joyce