I gesti deittici sono detti anche gesti indicativi e vengono considerati davvero importanti all’interno dello sviluppo comunicativo di un bambino, hanno una determinata comparsa, precedono e accompagnano lo sviluppo della parola.

Questa gestualità viene altamente considerata all’interno della psicoterapia e dai genitori attenti allo sviluppo cognitivo dei propri bambini.

Scopriamo insieme perché i gesti deittici sono importanti, come si riconoscono e cosa vogliono dire.

Cosa sono i gesti deittici

Come abbiamo già detto i gesti deittici sono gesti indicativi e si verificano quando il bambino comincia a produrre da sé comportamenti che intenzionalmente hanno il valore di un segnale e che vengono prodotti per:

  • Raggiungere un proprio obiettivo.
  • Soddisfare uno specifico scopo.

Nel momento in cui compaiono i gesti deittici il bambino non ha raggiunto ancora delle abilità linguistiche capaci di esprimere determinate espressioni.

In questo caso si serve di determinati gesti adatti a indicare oggetti, servono quindi a indicare l’attenzione del proprio interlocutore verso un’entità esterna e non verso sé stesso.

In questo caso stiamo quindi parlando di gesti che hanno una natura triadica ovvero inseriti interno a una cuspide che racchiude il bambino, l’oggetto del suo desiderio, la persona con la quale vuole comunicare il suo bisogno di raggiungere il suo desiderio.

In questo modo i nostri bambini riescono a comunicare con noi in diversi modi sia indicando la loro partecipazione a un evento, per esempio indicando un animale o un personaggio di un film che sta vedendo con i genitori vuole condividere con loro l’evento.

Guardando e indicando l’animale o il personaggio, i genitori e poi di nuovo l’oggetto del suo interesse fa partecipe la famiglia del suo benessere, del suo interesse e del suo sentirsi parte integrante di un nucleo.

Sia indicando uno specifico oggetto del desiderio che vogliono avere ma non possono raggiungere, come per esempio può essere un giocattolo o un biberon.

È quindi possibile distinguere i gesti deittici secondo la loro intenzione o funzione che può essere come abbiamo visto dichiarativa o richiestiva.

Quali sono i gesti deittici?

Come abbiamo visto questi gesti sono prodotti dai nostri bambini per delle intenzioni comunicative vere e proprie e si dividono in tre determinate categorie specifiche:

  • Indicare. Detto anche pointing, una volta appreso non è abbandonato nemmeno dopo aver appreso il linguaggio.
  • Mostrare.
  • Dare.

Una volta appresi questi gesti il bambino comincia a sviluppare le sue capacità comunicative per riuscire a far capire agli interlocutori le sue intenzioni.

Dopo aver capito la loro importanza e il loro significato è importante anche comprendere quando essi cominciano a svilupparsi e a comparire.

In media i bambini di tutte le latitudini cominciano a sviluppare i primi gesti deittici negli ultimi tre mesi del primo anno quindi dal 9° al 12° mese di età.

Perché sono importanti

Come abbiamo visto questi gesti ci indicano che lo sviluppo cognitivo del bambino procede su binari adeguati, egli impara a farsi rispettare, sviluppa interessi, sensi di comunità e voglie specifiche che non sono solo basate sul raggiungimento dei bisogni primari.

In questo momento lo sviluppo del suo comunicare con il mondo esterno inizia e il bambino acquisisce la capacità di comprendere il suo posto nel mondo.

Conclusione

I gesti deittici sono una parte importantissima dell’evoluzione della comunicazione umana, compaiono nei bambini tra i 9 e i 12 mesi e hanno funzioni di richiesta o di dichiarazione di personalità.

Solo dopo aver imparato a ordinare e coordinare i gesti deittici i bambini cominciano a sviluppare le prime parole coscienti che non siano semplici vocalizzazioni.

Controllarne lo sviluppo è il solo modo per capire e segnare lo sviluppo metacognitivo di un bambino.