“Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi.”

Charlie Chaplin

Quante volte ti è capitato di sentire critiche su di te o sugli altri? Hai mai pensato a quante volte lo hai fatto tu?

Sembra quasi che l’essere umano non riesca a fare a meno di criticare. Per molti diventa una necessità per stare meglio.

Ci sono persone che sono dei veri specialisti nelle critiche, trascorrono buona parte del loro tempo a sminuire gli altri: “Guarda com’è ridicola con quel vestito” “Quello è raccomandato” “Quella è una facile”.

Si critica in diversi modi: o dietro le spalle, o in modo  evidente oppure in modo nascosto con delle frecciatine.

FACCIAMO UN ESEMPIO

Magari stai parlando con una tua amica e vorresti esprimerle un tuo momento “no”: -“Ultimamente ho troppi pensieri che mi fanno stressare, ho pensato di regalarmi qualche massaggio rilassante e iscrivermi ad un corso di yoga. Potrebbe farmi bene”

E ti ritrovi con una risposta del tipo: -“ Spendi soldi per cose inutili”.

Tutto si riduce ad una risposta di contrattacco, come se una conversazione fosse una battaglia, invece di comunicazione. L’interlocutore non si è interessato minimamente di considerare il problema dello stress che l’amica le ha esposto.

“II gobbo non vede la sua gobba, ma quella del suo compagno.”

Ma perché accade questo?

Cosa si nasconde dietro una critica?

LA STORIA DEL SERPENTE E DELLA LUCCIOLA

Una leggenda narra di un serpente che si fissò a inseguire imperterrito una lucciola , con lo scopo di divorarla.La persecuzione durò parecchi giorni  e la lucciola fece l’impossibile per sfuggire ad una brutta fine. Ad un certo punto la lucciola perse le forze e stanca si fermò, cercando di far ragionare il serpente.

Cosi gli disse: “Posso farti 3 domande?”

Il serpente rispose: “Non sono abituato ad ascoltare , ma siccome ormai è giunta la tua ora e ti mangerò, dimmi pure”

La lucciola fece un ultimo tentativo per salvarsi e gli pose le domande :

-“Domanda numero 1: appartengo alla tua catena alimentare?”

-“No”- rispose il serpente.-

-“Domanda numero 2: ti ho fatto qualcosa di male?”-

-“Per niente”- rispose ancora il serpente.

-“Domanda numero 3:  allora perché vuoi mangiarmi?”-

– “Perché non sopporto vederti brillare” –  rispose il serpente e senza esitare se la mangiò.

Fare a pezzi è il lavoro di chi non sa costruire.

Ralph Waldo Emerson

CHI CRITICA NON è UNA PERSONA FELICE

Le critiche non sono fatte solo per un disaccordo di idee o comportamenti, ma da un desiderio, spesso inconscio, di sminuire l’altro.

In questo modo si lascia un messaggio non detto: io sono migliore di te, io sono migliore degli altri. Si cerca di ottenere una posizione di superiorità.

Ciò avviene quando si ha il bisogno nutrire o difendere il proprio ego.

Prima di criticare qualcuno, cammina per un miglio nelle sue scarpe.

Criticare diventa l’unico appiglio per non sentirsi inferiori. Diventa una scusa per non guardare in faccia la realtà su se stessi. Il punto sta che l’idea di essere migliore è solo artificiale , perché nel mondo reale, resta compromesso.

Il serpente della storia , sopracitata, non sopportava il fatto che la lucciola potesse brillare e lui no. Così per riaffermare e nutrire il suo ego, si è spinto ad uccidere la piccola creatura.

Invece di orientarsi su se stesso per migliorare e uscire dalla propria oscurità, ha ritenuto più opportuno disfarsi di chi potesse brillare.

Ma così facendo, è riuscito a brillare? Certo che no.

E’ rimasto ugualmente nel buio.

“Spegnere gli altri non vi darà luce, ma solo oscurità”

Cosa manca alle persone che criticano per sentire il bisogno di colmare con ciò che si trova fuori?

Uno studio ha dimostrato che le persone che criticano in realtà sono le più infelici e sono quelle che rischiano maggiormente di soffrire di depressione.

La critica è semplicemente una mancanza di fiducia in se stessi, delle proprie capacità e possibilità.

Chi è propenso a criticare tanto, in genere è una persona che durante l’infanzia ha subito critiche, pertanto ha perso totalmente la sua autostima.  Cerca così di soddisfare la sua necessità di sentirsi apprezzato e forte, utilizzando l’unico strumento che conosce: danneggiare l’immagine altrui rendendoli peggiori.

Sono persone che cercano di valorizzare se stessi, sminuendo quello che c’è fuori.

“Le nostre percezioni sugli altri rivelano molto sulla nostra personalità”

-Dustin Wood-

Insomma , quello che critichiamo degli altri , dice molto più su di noi piuttosto che sulle altre persone.

Per questo motivo , le persone sane non esprimono continue critiche.

Loro lavorano molto su se stesse, imparano a conoscersi, sanno cosa non gli piace di se e si dedicano al loro miglioramento.

“Chi dedica il tempo a migliorare se stesso,

non trova il tempo per criticare gli altri”

Avere una buona autostima e una relazione sana con se stessi, determina il modo in cui ci si relaziona con gli altri.

LE CRITICHE FANNO MALE

Sappiamo perfettamente quanto possono far male le critiche altrui perché , in qualche modo , ci influenzano inevitabilmente.

Ci fanno sentire incapaci, imbarazzati, ci fanno arrabbiare.

Il celebre Winston Churchill paragonò  le critiche subite  al dolore fisico. Effettivamente recenti studi hanno dimostrato che l’esperienza delle  critiche e delle umiliazioni vengono processate nella stessa parte del cervello dove vengono processati i dolori fisici.

Prima di criticare qualcuno, cammina per un miglio nelle sue scarpe.

MEGLIO LONTANI

Le persone che criticano sempre, sono estremamente negative e il loro unico obiettivo è dedicare la loro vita ad avvelenare gli altri.

L’unico modo per non rimanerne danneggiati, è allontanarsi dalla loro nocività mantenendo le distanze.

Queste persone  potrebbero anche cercare di renderci complici delle loro critiche. Evitiamo di lasciarci contaminare perché sarebbe uno scambio povero e nocivo per la nostra salute emotiva.

In conclusione, chi critica non porta nulla di buono e nessun arricchimento, ma solo distruzione e impoverimento.

Bisognerebbe dedicare più tempo a costruire una vita piena e che ci possa rendere fieri delle nostre azioni. Impiegare il nostro tempo e le nostre energie cercando di tirare gli altri verso il basso non ci renderà migliori ma soltanto più infelici.

“E’ sempre meglio creare qualcosa ed essere criticati

che non creare nulla e criticare”

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