Il complesso di superiorità è una condizione psicologica preoccupante almeno quanto il suo opposto, ovvero il complesso di inferiorità.

Ciò perché hanno cause comuni, si curano quasi con gli stessi metodi e sono strettamente collegati.

Cambia solo il modo di manifestarsi: mentre una persona che si sente inferiore tende a sminuirsi e a compiere azioni più “grosse di lui/lei” per riscattarsi, chi soffre di complesso di superiorità vuole prevalere sugli altri, spesso fallendo.

Egli/ella crede alla falsa idea di essere migliore. Perde dunque interesse ed empatia verso chi lo circonda. Per questo viene isolato.

Questo isolamento e altre conseguenze della sua idea di essere superiore, viene da lui/lei giustificato pensando che gli altri si allontanino per paura del confronto.

Chi soffre di complesso di superiorità tende solo alla soddisfazione dei propri bisogni che cerca di raggiungere anche per vie subdole e aggressive.

Cause del complesso di superiorità

Come nel caso del complesso di inferiorità, anche chi soffre di complesso di superiorità agisce accompagnato da un senso di inadeguatezza.

Mentre nel primo caso il cervello tende ad alimentare l’avvilimento della persona, nel secondo chi ne è affetto cerca una scorciatoia per sfuggire al senso di inferiorità.

Il complesso di superiorità non è altro che un meccanismo eccessivo di difesa contro la paura di sentirsi peggiori degli altri. Anche in questo caso la persona esperisce una realtà distorta: nessuno è migliore di altri e non esiste un essere umano perfetto.

Oltretutto, chi è affetto da questo complesso tende a non riuscire a dimostrare le sue doti spontaneamente ed è destinato al fallimento.

Il senso di superiorità fa soffrire l’individuo: è solo l’illusione di aver messo a tacere i pensieri negativi, le preoccupazioni e le sfide quotidiane.

La persona che ne soffre tende a creare una visione di sé oltre i limiti personali, una fantasia solo apparentemente rincuorante ma che cela molta sofferenza.

Questo complesso viene creato dal cervello per sfuggire alle debolezze, ma le conseguenze sono le stesse di chi si sente inferiore agli altri: avvilimento, delusione, invidia nei confronti degli altri, eccessiva severità verso sé.

Da qui, comincia un circolo vizioso: per mettere a tacere il senso di inferiorità, l’individuo affetto da complesso di superiorità tende a distorcere la realtà, a creare un’immagine di sé illusoria e basata sull’esaltazione delle proprie qualità; agisce in modo da mettersi in mostra, attirare l’attenzione sulle proprie capacità; fallisce e, per nascondere la delusione del fallimento, diventa prepotente e aggressivo. Poi, il ciclo si ripete.

Alcuni consigli per combattere il senso di superiorità

Partiamo col dire che è difficile che una persona affetta da complesso di superiorità chieda aiuto.

Se ne conoscete una, non isolatela e non siate neanche aggressivi. Cercate piuttosto di dialogare sui suoi difetti e di portarla a chiedere aiuto a un terapeuta.

Da soli non si può guarire: opprimere gli altri, essere aggressivi e pensare che le proprie opinioni siano verità assolute sono caratteristiche ben integrate in una persona che si sente superiore. Una semplice osservazione o grossi litigi non la porteranno a guarire.

Nei casi più lievi, però, si può agire in qualche modo. Il primo consiglio per combattere il senso di superiorità è distruggere la propria immagine distorta: ci si può soffermare a domandarsi come gli altri ci vedano, perché ci evitino e ci temono.

Quindi, il primo passo è concentrarsi sull’effetto dei nostri comportamenti sulla nostra vita e sugli altri. Quali comportamenti spaventano le persone? Quali di essi mi portano effettivamente al successo e quali a fallire?

Dobbiamo pensare di essere solo un minuscolo puntino in confronto al mondo intero: abbiamo un ruolo nella società, certo, ma ci sono esseri umani più ricchi e più poveri, più belli e più brutti, più potenti e con meno potere di noi.

Non esiste una classifica degli esseri umani. La vita non è una gara: non si può anteporre il successo personale al proprio benessere.

Bisogna lavorare sull’autostima, tenere un diario delle emozioni e aprirsi agli altri sui propri timori.

Comprendere di avere un problema e che esso sia causato da un trauma o da dei dispiaceri è il primo passo per scavare a fondo nella propria psiche e distruggere quella patina di illusione creata dal complesso di superiorità.

Infine, ti consiglio di fermarti a pensare. Quando sei in compagnia di altre persone, non cercare di sembrare più bello/a, bravo/a o ricco/a.

Resta in silenzio ad ascoltare, modera i toni del linguaggio e rifletti bene su ogni parola che pronunci. È importante, in presenza di questo disturbo, dare spazio agli altri e non sentirsi isolati.

1 commento su “Complesso di superiorità: perché dimostrare di essere migliore degli altri?”

  1. Pingback: 7 curiosità sui sociopatici: impariamo a riconoscerli - Splendidamente

I commenti sono chiusi.