Cosa E’ il Monster Study?

Si tratta di un esperimento sulle balbuzie condotto negli anni 30 dallo psicologo Wendell Johnson . Egli voleva dimostrare che il disturbo (di cui anche lui soffriva) non fosse un problema di natura genetica, ma fosse appreso e fortemente influenzato da fattori esterni come il tipo di educazione, l’autostima e l’ambiente in cui il bambino cresce.

L’esperimento, diventato tristemente famoso, fu chiamato col nome di “Monster Study” poiché successivamente, quando si venne a conoscenza delle procedure messe in atto, suscitò sconvolgimento fra i colleghi che lo ritennero infame e riprovevole.

In effetti lo psicologo non si fece scrupoli e scelse come cavie 22 bambini orfani , in quanto facili da trovare e privi di genitori che potessero interferire con il suo progetto.

A tal proposito non si creò nemmeno il problema di attaccare la loro autostima, pur sapendo che un minore orfano è già emotivamente provato a causa della morte delle figure più importanti nella sua crescita, i genitori.

COME SI SVOLSE L’ESPERIMENTO

Lo psicologo Wendell Johnson voleva verificare quanto i complimenti e i rimproveri potessero influenzare lo sviluppo del linguaggio.

Per fare ciò, come già accennato furono presi 22 bambini orfani che avevano tutti perso i genitori in guerra. 10 di loro erano balbuzienti e gli altri 12 perfettamente in grado di parlare.

Affidò l’incarico di comunicare con i bambini, sotto la sua supervisione, ad una studentessa universitaria, Mary Tudor, la quale doveva cercare di “curare” le balbuzie di alcuni bambini utilizzando parole di lode sul loro modo di parlare, mentre doveva attaccare continuamente l’autostima dei bambini che parlavano bene.

L’esperimento durò da gennaio a maggio e Mary Tudor parlava ad ogni bambino per almeno 45 minuti ogni due tre settimane.

I bambini con problemi di balbuzie furono divisi in due gruppi: gruppo 1A e gruppo 1B. Ai primi la studentessa Tudor doveva lodarli e dire che il loro linguaggio era perfetto, mentre ai secondi non doveva esprimere nessuna parola che li potesse influenzare, doveva mantenersi neutra.

Anche i bambini che parlavano bene furono divisi in due gruppi: Il gruppo 2A e il gruppo 2B. Ai primi, nonostante fossero in grado di parlare bene, fu fatto credere il contrario, mentre i secondi furono i più fortunati in quanto furono educati correttamente.

RISULTATO DELL’ ESPERIMENTO

A fine esperimento i bambini del gruppo 2B che furono bersagliati e attaccati sul loro modo di parlare, ben presto cominciarono a peggiorare i loro voti e la loro autostima era stata disintegrata, diventando introversi e insicuri.

  • Una bambina di 9 anni si rifiutava di parlare e si copriva sempre gli occhi col braccio.
  • Una ragazzina di quindici anni, per i continui attacchi e per il timore di balbettare, fra una parola e l’altra ripeteva “ah”. Ma rimproverata anche per questo, cominciò a schioccarsi le dita sempre con più frequenza cercando di impedirsi di pronunciare “ah”.

La Tudor quando si rese conto che la ricerca si era spinta oltre, di sua iniziativa cercò di rimediare e ridare sicurezza ai piccoli, spiegando loro che i suoi rimproveri non erano veri ma che in realtà erano capaci di parlare perfettamente.

Non sappiamo cosa successe dopo.

COSA DIMOSTRO’ REALMENTE IL MONSTER STUDY

Johnson sosteneva di aver dimostrato la sua tesi e che la balbuzie può nascere da un approccio sbagliato dei genitori che, ingigantendo piccoli errori di linguaggio, possono condurre il bambino a sviluppare la patologia.

Rendendosi comunque conto della poca eticità della sua ricerca, la rese solo disponibile nella biblioteca dell’Università dello Iowa, ma non la rese mai pubblica.

In realtà nonostante lo psicologo era convinto di aver dimostrato la sua teoria, la Tudor parlava di altre conseguenze, infatti a nessuno dei bambini venne diagnosticata la balbuzie.

In effetti quando L’Università si scusò pubblicamente per aver finanziato un esperimento del genere, alcuni di loro dichiararono in tribunale di essere diventati più insicuri e chiusi al mondo, ma non balbuzienti.

Ad ogni modo nel 2007 lo Stato concesse agli orfani rimasti in vita, un risarcimento di 950.000 dollari per i danni psicologici ed emotivi subiti nell’esperimento.

CONCLUSIONI

E’ importante precisare che nonostante gli studi siano andati avanti, riguardo il problema della balbuzie, ad oggi la causa è ancora sconosciuta.

Per quanto riguarda l’eticità del “Monster Study”, sicuramente ad oggi è ritenuto un esperimento disumano e riprovevole, tuttavia c’è da considerare che negli anni 30, gli standard morali e il tipo di sensibilità erano differenti e non stupisce il fatto che rispetto a quanto descritto, ci sono stati studi sugli umani ben più terrificanti.