Cos’è il metodo Munari

Si tratta di un metodo che permette ai bambini di sperimentare e apprendere nuove competenze in modo efficace e innovativo.

Il metodo, creato da Bruno Munari nel 1997, pone il bambino al centro del suo mondo, lasciandolo libero di dare sfogo alla sua curiosità.

Secondo questo pensiero, non si deve dire ai bambini cosa fare e cosa non fare, poiché questo non farà altro che porre dei limiti alla loro creatività, limitandoli nell’apprendimento e nel risultato.

Il gioco svolge un ruolo fondamentale per far si che i bambini apprendano divertendosi.

Diversi studi hanno dimostrato che se ci si diverte mentre si fa un qualcosa di istruttivo, impariamo notevolmente di più e questo stimola in ognuno di noi (nel bambino in primis) la curiosità e la voglia di apprendere sempre di più.

Il metodo Munari: giocare con l’arte

La creatività è l’intelligenza che si diverte.

Albert Einstein

Secondo questo pensiero (e non solo), l’arte, sia per grandi che per piccini, è una chiave per l’apertura mentale delle persone.

L’arte viene intesa non solo come la realizzazione o l’apprezzamento di un dipinto/scultura, ma va ben oltre questo.

Qualcosa di artistico e stimolante lo si può percepire ovunque, in un paesaggio che ci lascia a bocca aperta, in delle opere che ci toccano le corde dell’anima, in una canzone che ci fa emozionare.. insomma in tutto quello che ci regala qualcosa senza chiederci nulla in cambio.

Cosa c’entra questo con il metodo Munari?

L’intero metodo è incentrato nell’innovare il modo in cui il mondo ci ispira e ci arricchisce, portandoci in maniera gentile e naturale a voler scoprire e godere di nuove esperienze.

I bambini sono come delle spugne pronte ad assorbire il più possibile da ciò che li circonda, se intorno a loro troveranno dei “concimi” adatti a farli crescere curiosi, entusiasti della vita ed aperti al mondo allora la loro ricchezza interiore sarà inestimabile.

Al contrario, se seguendo stili di insegnamento ormai superati, continueremo ad indirizzare i bambini verso quello che noi vogliamo per loro, tarpandogli le ali e anestetizzando i loro sogni, otterremo degli adulti spesso spenti e frustrati.

Parola d’ordine: sperimentare in libertà

Troppo spesso ci dimentichiamo di essere stati i primi noi, dei bambini, dei sognatori e che quel mondo ci è stato lentamente spento da una realtà che lasciava poco spazio al nostro modo di essere.

Quando delle regole di agire e pensare, ci sono state insegnate come uniche e grandi verità da seguire, questo spesso ci porterà a voler seguire tutti la stessa strada, dimenticandoci del nostro percorso naturale.

La mancanza di libertà di essere, crea troppo spesso un umanità snaturata e dallo sguardo spento.

Impariamo a credere nei nostri sogni e inseguiamoli con i piedi ben saldi per terra.

Il gioco come rappresentazione dei nostri sogni

Secondo Munari, il gioco rappresenta uno spazio, un luogo, dove le fantasie e i sogni del bambino trovano una realtà creativa.

Tramite il gioco si stimola la fantasia, motore della nostra esistenza psichica:

– Giocando con altre persone i bambini imparano a relazionarsi; facendolo con un orsacchiotto pongono le prime basi per le relazioni affettive; facendolo con la loro immaginazione, creano, distruggono e modificano i mondi nei quali un giorno vivranno più concretamente.

Non dirmi cosa fare, mostramelo e lasciami provare

“La vita non consiste nel trovare te stesso. La vita consiste nel creare te stesso”.

George Bernard Shaw

Come accennato anche in precedenza, questa ideologia educativa, prevede l’allontanarsi dal dire “fai questo, fai quello”, poiché non stimolerebbe quello che c’è dentro l’altra persona, ma al contrario la frenerebbe.

La figura che si pone accanto ad un bambino, che ha davanti a se un mondo da conoscere ed esplorare, deve accompagnarlo in questo percorso e non tracciare una strada che deve necessariamente seguire.

I bambini imparano in maniera strabiliante semplicemente guardando il mondo esterno e osservando un adulto e i suoi comportamenti, allo stesso modo all’ interno dei laboratori uno dei concetti cardine è quello di accompagnare il fanciullo nel suo percorso, insegnargli come si fa e poi lasciarlo provare e riprovare.

Riflessioni

Tutti noi, in questa vita, siamo stati diversi..

Ma abbiamo sempre avuto l’occasione e il coraggio di gettarci tra le fiamme di ciò che accendeva il nostro animo?

Magari adesso stiamo pensando che la vita reale è un’altra, che non vi è spazio per rincorrere sogni e fantasie e che prima o poi mutui, bollette e relazioni deludenti ci raggiungeranno riportandoci alla realtà.

Ma non ci è stato forse insegnato questo? Non è questo il frutto di tutte le volte che ci hanno detto cosa essere e cosa fare?

A questo punto non ci resta che seguire due strade, quella di dirci e dire agli altri dove andare, oppure re-insegnare a noi stessi e alle generazioni future l’occasione di scoprirlo liberamente.

Buona vita, buona libertà.  😊

“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.”

PAPA GIOVANNI XXIII

1 commento su “Il metodo Munari: dall’apprendimento dei bambini agli adulti che saremo.”

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