Volevo fare il cambio di stagione, ma, tra scheletri nell’armadio e sogni nel cassetto, non so più dove mettere i vestiti.
(Valemille, Twitter)

Spesso ci sentiamo incapaci ad affrontare la vita, troppe difficoltà , troppi ostacoli, troppe delusioni.
Così ci arrendiamo e ci accontentiamo a una vita mediocre, a una vita piatta,
ci accontentiamo di quello che viene e perdiamo la voglia di inseguire i nostri sogni.
Li chiudiamo in un cassetto e li lasciamo morire li.
Il problema è che, al mattino, chiudiamo i sogni nel cassetto per poi indossare gli scheletri dell’armadio.
E a forza di chiuderli tutte le mattine dentro il cassetto, non facciamo altro che dimenticarci di noi.
Sappiamo perfettamente che inseguire i nostri sogni richiede grandi sforzi, richiede superare tanti ostacoli e spesso ci sentiamo incapaci di affrontare l’esistenza.
Questo perché i nostri pensieri hanno un hobby, quello di sabotare le nostre intenzioni più profonde .
In realtà lo fanno per proteggerci dal dolore, sono una parte di difesa. Il punto sta che se non si rischia, prima o poi la parte più profonda, emerge manifestandosi con grossi malesseri.
Nascondere i sogni, non affrontare la vita, solo per mancanza di coraggio, è come nascondere la polvere sotto il tappeto.
Arriverà il momento in cui uscirà fuori tutta. E poi sarà più faticoso ripulire.
Spesso le paure derivano dai condizionamenti, dal fatto che ci rendiamo conto che ciò che siamo e vogliamo veramente,
non è conforme a ciò che vuole la società. Siamo abituati a seguire un modello nel mondo ed è con quello che interagiamo,
cosi finiamo ad avere paura di ciò che è diverso dal modello.
Tutto ciò ci destabilizza, fin quando ci arrendiamo soffocando il nostro essere.
I bambini tengono i sogni a vista d’occhio
Eppure da bambini non eravamo cosi. Cosa è cambiato?
Un bambino è piccolo, indifeso eppure non tiene i sogni dentro un cassetto,
agisce e si muove verso la scoperta del mondo fin quando quei suoi desideri non si trasformano in realtà.
E non gli importa quante volte fallisce, ci riprova sempre fin quando non raggiunge quello che vuole.
Un bambino ama la vita, la osserva con curiosità e la vuole scoprire fino infondo.
Pensate a quando impara a camminare. Ha una determinazione incredibile. Quante volte cade? Pensate che gli importi?
Si rialza sempre e muove quelle piccole gambe verso la vittoria. Lui non conosce sconfitta, non esiste nella sua testa questo concetto.
Ciò che noi pensiamo come sconfitta, per il bambino è semplicemente un’esperienza che gli indica cosa deve evitare e cos’altro potrebbe fare per migliorare e raggiungere il suo desiderio.

Tutto ciò che vuole, fa di tutto per raggiungerlo: vuole prendere il giocattolo, vuole toccare quel cane, vuole raggiungere la mamma.
Ama la vita e prova gioia e curiosità nella scoperta, è spinto dalla voglia innata di imparare, di essere autonomo e libero.
La stessa forza, la stessa voglia di libertà , la stessa curiosità e la stessa determinazione esiste dentro ognuno di noi,
ci siamo nati con queste caratteristiche. Non le abbiamo perse, le abbiamo solo nascoste per troppo tempo e ci siamo dimenticati di averle.
Diventiamo come gli uccelli in gabbia che non sanno a cosa servono le loro ali, non ne conoscono il valore, non sanno cosa ne potrebbero ricavare se imparassero a usarle.
Ma le ali le hanno,solo che stando in una gabbia, non hanno la consapevolezza che possono volare. E’ quello che succede a noi quando siamo sopraffatti dai condizionamenti e dalle paure,siamo in gabbia.

Da piccoli i nostri pensieri erano liberi e realmente nostri.
Crescendo ci siamo fatti sopraffare dai condizionamenti, dai pensieri come “non sono capace”, “non ci riuscirò mai” e dalla paura del giudizio degli altri in caso di fallimento.
Così stiamo fermi o ci muoviamo verso qualcosa di più semplice o che sia comune e meno rischioso.Rimaniamo imprigionati e schiavi di pensieri depotenzianti.
I bambini non hanno paura di volare, i bambini sfruttano tutte le risorse che hanno perché in loro la paura trasmessa, ancora non c’è.
Secondo voi, se un bambino avesse gli stessi nostri pensieri, imparerebbe mai a camminare?Immagino che continuerebbe a spostarsi a quattro zampe.
Il bambino invece, senza tutti quei pensieri depotenzianti, impara tanto e si evolve velocemente.E perché noi, che abbiamo molte più capacita e risorse di un bambino.
Abbiamo paura di migliorarci e sviluppare maggiori capacità?
Perché non diamo più ascolto alla nostra vera essenza piuttosto che a ciò che ci è stato rifilato in testa?A questo punto penso che dovremmo smettere di temere la vita e dovremmo cominciare a metterci in gioco sempre come facevamo da bambini.
La vita è un percorso, non un traguardo, altrimenti non si chiamerebbe vita. La vita è “muoversi verso” una crescita, non si va ne indietro ne si sta fermi.
Se pretendiamo che tutto sia semplice, che le cose si ottengano senza sforzi, allora li cominceremo a stare fermi nella nostra insoddisfazione.
Perché avremmo paura di dimostrare a noi stessi che non siamo capaci ,solo perché non siamo riusciti in quell’intento. Ma incapace chi? Togliamoci questi condizionamenti.
I bambini ci insegnano che i fallimenti non esistono, esistono azioni ed esperienze.

Allora riapriamo quei cassetti, riprendiamo in mano i nostri sogni e teniamoli a vista d’occhio. In quei cassetti chiudiamoci per sempre quei condizionamenti e buttiamo via la chiave.
Smettiamola di cercare al di fuori, perché tutto ciò che ci serve è dentro di noi, altrimenti resteremo dei mendicanti che si accontentano di briciole e avanzi.
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