Qualche volta sarà successo anche a voi: avete guardato quel vostro collega entrato nelle grazie del capo e vi si sarà annodato lo stomaco pensando alla sua promozione.

Oppure i vostri genitori avranno dato più attenzione a vostro fratello e alla sua nuova meravigliosa famiglia.

Vi siete spesso sentiti inadeguati in confronto ad altre persone. Eravate demoralizzati o lo siete tutt’ora e non sapete come uscire da questo labirinto di cattive sensazioni. Oppure, potresti sentirti “non all’altezza” senza una motivazione precisa.

Il complesso di inferiorità è una condizione psicologica che affligge molte persone, soprattutto in un periodo così competitivo come quello che stiamo vivendo: la vita degli altri è più in mostra grazie ai social, il proseguimento degli studi è la scelta di molte più persone, i posti di lavoro scarseggiano e le famiglie si costruiscono più in là nel tempo. Quindi non sei solo.

Cos’è esattamente il complesso di inferiorità?

Un complesso, in psicoanalisi, è un’idea distorta che ci facciamo sulla realtà. Questa visione alterata nasce irrazionalmente, senza basarsi su alcun dato di fatto.

Questa modo di percepirci, anche se sappiamo che è una cattiva compagnia delle nostre giornate, guida il nostro modo di pensare e agire.

Il complesso di inferiorità, in particolare, ci porta a pensare che siamo inabili, inadatti e non all’altezza.

Il cervello, inoltre, è un oggetto misterioso e incredibile: nonostante sia sbagliato affliggersi con delle supposizioni infondate, esso ci spinge a trovare delle giustificazioni riguardo la percezione che abbiamo di noi, per dimostrare a noi stessi e al mondo che abbiamo ragione. Siamo infelici e inferiori e basta.

Questo dice il cervello di chi soffre di complessi di inferiorità. D’altra parte, le persone con questo disturbo tendono a lanciarsi in imprese troppo grandi per loro, per riscattarsi. Il fallimento è inevitabile, gettando la loro autostima sotto i piedi.

Questa percezione distorta basata sulla mancanza di autostima può nascere da diverse cause: un modello famigliare instabile, traumi nel passato, mancanza di figure forti e incoraggianti.

Chi è affetto dal complesso di inferiorità prova un’invidia incontrollata verso altre persone, generando una situazione di stress intollerabile. Lei/lui non riesce a perdonare i propri errori e si affligge quando qualcosa va storto.

Il suo giudizio verso sé è perennemente negativo e si fa del male. Per non parlare delle ambizioni: chi è afflitto da questo disturbo, tende a desiderare la perfezione, obiettivo pressoché impossibile per un essere umano.

Infine, prende ogni evento sul personale: uno scherzo, un commento pungente o un giudizio divengono dolorose pugnalate. Chi soffre di complesso di inferiorità soffre.

come superare il complesso di inferiorità

Come per ogni problema a livello psicologico, non esiste la bacchetta magica o un medicinale che faccia passare tutto. Ci vuole molta costanza e pazienza e, nei casi più gravi, l’aiuto di un terapeuta.

Qui, però, voglio lasciarti degli spunti di riflessione utili per calmare un po’ il tuo senso di inferiorità.

Poniti dunque alcune domande e analizza bene la tua condizione personale. Se serve, scrivi un diario delle tue sensazioni per poterle confrontare con quelle dei giorni successivi.

Esistono davvero persone inferiori o superiori a te? Ricorda che l’essere umano perfetto non esiste, così come una classifica dal migliore al peggiore. Questo perché non ci sono dei criteri oggettivi per considerare un essere umano più bello, più intelligente, più abile manualmente di un altro.

Stila una lista di qualità che possiedi e lascia che emergano nella vita di tutti i giorni. Sei particolarmente generoso? Continua a esserlo. Ti senti bello? E allora sfoggia la bellezza mentre sei fuori casa.

Stila una lista di aspetti di te che vorresti migliorare e lavoraci su. Fatti ispirare dalle persone, ma senza mai demoralizzarti al pensiero che loro siano migliori di te. Hanno semplicemente delle qualità che apprezzi e dei difetti che, magari, tu non hai. Le persone possono essere delle grandi occasioni, non dei nemici.

Gli altri non sono sempre impegnati a giudicarci. L’attenzione di tutti non è sempre focalizzata su di noi. Le persone vivono le loro giornate pensando alle proprie ansie e problemi. Se non avete una prova oggettiva che qualcuno vi denigri o critichi, perché farsi scrupoli? E se sapete che una certa persona vi infastidisce con i suoi commenti, perché non affrontarla? Ricordate, infine, che chi soffre di complesso di inferiorità è il primo nemico di se stesso: sono queste persone ad “auto etichettarsi” come inferiori e devono dunque lavorare prima di tutto sulla percezione di sé.