La bulimia, o bulimia nervosa, è un disturbo alimentare di solito provocato dall’ossessione malsana per il proprio aspetto fisico, nello specifico il proprio peso corporeo.
Similarmente all’anoressia, la persona affetta da bulimia tende a controllare ossessivamente la propria alimentazione, ma a differenza dell’anoressia, dove l’apporto di cibo viene ridotto o addirittura annullato, chi è affetto da bulimia alterna grandi abbuffate ad episodi di vomito indotto per evitare di assorbire il cibo.
Cos’è la bulimia nervosa?
La persona affetta da bulimia nutre grandi preoccupazioni per il proprio peso corporeo e si ritrova ad assumere comportamenti dannosi per la propria salute allo scopo di dimagrire a tutti i costi.
Si tratta di una patologia ‘solitaria’, in quanto la persona bulimica si vergogna profondamente del proprio comportamento e tende a nasconderlo, rendendo a volte difficile un immediato riconoscimento del problema da parte delle persone che la circondano.
Gli episodi bulimici possono essere definiti come dei momenti di totale perdita del controllo da parte del malato. La persona bulimica tende infatti ad abbuffarsi fino a che il corpo non è esausto, e queste abbuffate sono seguite da un profondo senso di colpa e dalla conseguente volontà di eliminare ciò che si è ingerito.
Chi viene maggiormente affetto da bulimia nervosa?
Come la maggior parte dei disturbi alimentari, le donne cadono più frequentemente vittime della bulimia.
Tuttavia negli ultimi anni si è notato un aumento nel numero di casi di bulimia nervosa anche negli uomini, seppur la percentuale rimanga minore rispetto a quella femminile.
Non c’è una fascia di età specifica per l’insorgenza della malattia, anche se si è notato come colpisca maggiormente le persone giovani, solitamente dall’età puberale fino ai 30 anni.
Cause scatenanti della bulimia nervosa
Non ci sono condizioni specifiche che provochino con certezza l’insorgenza della bulimia, in quanto questa patologia è spesso il risultato di una serie di eventi, situazioni o condizioni di salute che si protraggono nel tempo e che sono specifiche di una determinata persona.
Lungo è il dibattito che da anni coinvolge la comunità medica riguardo le possibili cause della patologia. Oggi si è arrivati ad intuire che la sola percezione distorta del proprio aspetto fisico non basti a spiegare l’insorgenza della malattia, ma è ancora difficile chiarire con certezza che tipo di correlazione abbiano altri fattori esterni ed interni nel favorire lo sviluppo della bulimia.
Predisposizione genetica
Non sentiamo quasi mai definire la bulimia come una patologia ereditaria, ed effettivamente può essere difficile capire che correlazione possa avere la genetica con questa malattia.
Nonostante ciò, diversi studi hanno dimostrato che le persone con parenti stretti che abbiano avuto o tuttora soffrano di bulimia hanno una probabilità quattro volte maggiore di sviluppare la patologia.
Sicuramente queste scoperte sollevano ulteriori domande sulle cause scatenanti della bulimia nervosa, ma al momento non abbiamo risposte certe dalla scienza.
Fattore psicologico
La bulimia nasce dalla percezione distorta che il paziente ha del proprio fisico, e quindi dalla sua mente.
Il fattore psicologico è sicuramente fondamentale per capire questa malattia e scoprirne le cause scatenanti che possano indurre una persona a questi eccessi.
La bulimia nervosa affligge maggiormente coloro che già presentino altri disturbi o malesseri legati alla condizione psicologica, quali:
- ansia
- depressione
- stress (soprattutto se mal gestito)
- bassa autostima
- disturbo post-traumatico
- disturbi della personalità
- nevrosi ossessiva
Il disturbo non deve necessariamente essere grave per scatenare la patologia bulimica. Infatti, anche coloro che si fermino spesso a pensare al proprio futuro con angoscia e preoccupazione potrebbero infine incorrere nella patologia in un tentativo di far fronte al malessere interiore.
Fattore ambientale
Tutto ciò che condiziona la nostra vita e non può essere ricondotto a cause psicologiche, mediche o genetiche, viene solitamente definito ‘fattore ambientale’.
Situazioni, abitudini, circostanze, eventi improvvisi o temporanei possono lasciare un’impronta sulla nostra mente e provocare conseguenze inaspettate che durano nel tempo.
Fra i fattori ambientali che più di frequente vengono riscontrati nelle persone affette da bulimia nervosa, troviamo:
- trauma o shock emotivo: particolari eventi che sconvolgono in modo profondo la nostra psiche e provocano notevole stress emotivo, come la fine di una relazione, un grande cambiamento (casa, lavoro, scuola etc.) o la morte di una persona cara;
- pubertà: un momento molto delicato della vita in cui il corpo subisce profondi cambiamenti. Non tutti vivono la pubertà allo stesso modo e un giovane che vada incontro ad un cambiamento repentino potrebbe sentirsi sopraffatto e sviluppare una visione distorta di se stesso, anche a causa di come viene o pensa di venire percepito dalle persone che ha intorno;
- lavoro e sport: coloro che svolgono attività lavorative o sportive in cui il controllo del peso e della forma fisica sia fondamentale potrebbero sviluppare disordini alimentari dovuti allo stress di mantenersi entro certi limiti corporei. Non è infatti raro sentire parlare di anoressia e bulimia in relazione a coloro che praticano danza, ginnastica artistica o lavorino nella moda;
- abusi: chi ha vissuto episodi di violenza o abusi sembrerebbe più a rischio di sviluppare patologie quali la bulimia nervosa. La correlazione non è ancora del tutto chiara, ma le persone vittime di abusi rischiano di sviluppare traumi psicologici che potrebbero tradursi nel disprezzo verso il proprio corpo o in una sensazione di inadeguatezza che si traduce nella distorta percezione di se stessi.
Il mito occidentale
Nel mondo moderno siamo costantemente bombardati da canoni di bellezza spesso impossibili da raggiungere. La sovraesposizione mediatica a figure sempre snelle, scolpite e apparentemente senza difetti può insinuarsi profondamente nella psiche delle persone e influenzare l’opinione che ognuno ha di se stesso.
Il cosiddetto “mito occidentale” che la magrezza sia il principale e più importante parametro della bellezza ideale è ormai radicato nel nostro quotidiano. Cresciamo con questi ideali, li vediamo esaltati dai media, ce li sentiamo ripetere da chi abbiamo intorno e spesso sviluppiamo il nostro giudizio degli altri sulla base di essi.
Alcune persone, e specialmente le donne, sono particolarmente affette da questa propaganda e spesso si sentono in dovere di rispettare questi canoni ad ogni costo, ritenendoli fondamentali per essere accettate dalla società.
Purtroppo, in alcuni casi questa ossessione sfocia nel disordine alimentare, mettendo a rischio la salute e la vita di chi ne è affetto.
Sintomi della bulimia nervosa
A differenza dell’anoressia, i soggetti bulimici sono spesso normopeso o al limite del sovrappeso, quindi la patologia potrebbe non essere visibile all’occhio.
Inoltre, la persona che soffre di bulimia nervosa tenterà in tutti i modi di nascondersi perché è affetta da bassa autostima e prova una profonda vergogna per i metodi utilizzati per mantenere la forma fisica desiderata.
Nonostante ciò, è difficile nascondere a coloro che vivono a stretto contatto con il malato i comportamenti e gli eccessi dovuti alla patologia, che includono:
- stati di ansia/depressione ricorrenti
- tendenza ad isolarsi e ad evitare soprattutto di mangiare in pubblico o con altri
- atteggiamento ossessivo nei confronti del cibo
- atteggiamento eccessivamente critico nei confronti di se stessi e del proprio corpo
- commenti non realistici riguardo il proprio aspetto fisico
- acquisto di una maggiore quantità di cibo rispetto al normale, inclusi alimenti mai mangiati prima
- acquisto di lassativi o altri prodotti spurganti
- ossessione per l’esercizio fisico o l’attività sportiva in generale
Durante un episodio bulimico, il malato perde il controllo e ingerisce una quantità di cibo di gran lunga superiore al normale fabbisogno. In linea generale, i soggetti bulimici consumano qualsiasi cosa trovino a disposizione.
Dopo l’abbuffata, il senso di colpa fa sì che il bulimico cerchi di annullare ciò che ha appena fatto. Solitamente, questo avviene tramite l’induzione del vomito. I soggetti bulimici gravi spesso hanno sviluppato tecniche efficaci per auto-provocarsi il vomito a comando.
Altri metodi per lo spurgo bulimico includono l’uso di lassativi e diuretici, le diete restrittive e l’esercizio fisico estremo. Questi comportamenti, e specialmente l’abbuffata, potrebbero apparire all’improvviso e non in modo graduale.
La gravità della bulimia nervosa può essere valutata attraverso la frequenza degli episodi:
- lieve: 1-3 episodi a settimana
- moderata: 4-7 episodi a settimana (quasi uno al giorno)
- grave: 8-13 episodi a settimana (più di uno al giorno)
- estrema: più di 14 episodi a settimana (diverse volte al giorno)
Le conseguenze della bulimia nervosa
La bulimia può avere conseguenze molto serie sulla salute psicofisica di chi ne è affetto. In casi estremi, la patologia può provocare l’arresto cardiaco o spingere il malato al suicidio.
Al protrarsi della patologia, si fa più concreta la possibilità di cominciare a mostrare segni di decadimento fisico, quali:
- caduta dei capelli
- danni allo smalto dei denti (dovuto all’acidità del vomito)
- mal di gola e infiammazioni orali ricorrenti
- alito cattivo
- costipazione (dovuta ai lassativi)
- aritmia cardiaca e altri problemi relativi al cuore
- pelle secca, poco elastica, solitamente di colore giallastro
- ciclo mestruale irregolare o assente
- problemi di fertilità
- disfunzione erettile
- debolezza generale
- stanchezza anomala (anche a riposo)
- spasmi muscolari o convulsioni
Oltre a quelli qui elencati, potrebbero esserci molte altre conseguenze legate alla bulimia nervosa che non è possibile prevedere in quanto dipendono dalle specifiche circostanze e abitudini del soggetto.
Alcune di queste conseguenze potrebbero portare danni permanenti nel lungo termine. La presenza di uno o più di questi sintomi è un campanello d’allarme che non va assolutamente ignorato e richiede un consulto medico immediato.
Diagnosi di bulimia nervosa
La diagnosi di bulimia dovrà essere eseguita da un team di esperti che solitamente include medici, psicologi, dietisti e specialisti in disturbi alimentari.
Non essendoci un test univoco per questo tipo di patologia, il paziente dovrà sottoporsi ad un esame clinico completo, incluse analisi del sangue, valutazione del profilo psicologico e visite specialistiche per constatare lo stato di salute generale e di determinati organi, a partire dal cuore.
Durante gli esami fisici verranno valutate le eventuali conseguenze che la patologia potrebbe avere già avuto sul paziente, come la perdita di capelli, l’erosione dello smalto dentale, il colorito della pelle, lo stato dei muscoli ed i problemi legati alla fertilità.
L’esame psicologico viene solitamente eseguito da uno specialista in disturbi alimentari. Il paziente si troverà molto probabilmente a compilare un questionario o a rispondere ad alcune domande relative alla sua situazione, ai suoi pensieri e al suo rapporto con il proprio corpo e con il cibo.
La diagnosi di bulimia nervosa potrà essere fatta solo al termine di tutti gli esami necessari, e sempre seguendo le linee guida descritte nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali o DSM.
Bulimia nervosa: come curarla
La bulimia nervosa è una patologia curabile, a patto che se ne identifichino le cause scatenanti. Infatti, essendoci una componente altamente personale dietro questa malattia, sarà importante per il medico parlare con il paziente per arrivare al cuore del problema e partire da lì.
La priorità con un paziente bulimico è ovviamente quella di ripristinare uno stato di salute ottimale attraverso una dieta sana ed equilibrata. In questo caso, la prima sfida per il paziente sarà ri-acquisire buone abitudini alimentari e un rapporto corretto con il cibo.
Per fare ciò, il paziente dovrà lavorare su se stesso con l’aiuto del terapeuta per liberarsi dell’idea del peso come unico parametro su cui basare il proprio valore personale.
Questo tipo di terapia è noto come terapia cognitivo-comportamentale e si è rivelata particolarmente efficace nel trattamento della bulimia nervosa. Lo scopo del trattamento non è solo ripristinare lo stato di salute del paziente, ma anche dargli gli strumenti giusti con cui continuare a rapportarsi in modo sano con il cibo e con se stessi per evitare di ricadere nella patologia.
La terapia cognitivo-comportamentale può essere eseguita tramite sedute private o in gruppi terapeutici ed è spesso affiancata da colloqui con i familiari del paziente, volti a dar loro modo di capire la patologia e come poter essere di supporto ai loro cari durante il processo di guarigione.
A volte, la terapia cognitivo-comportamentale può essere coadiuvata da farmaci antidepressivi. Questi farmaci aiutano solitamente a migliorare l’umore e a far sentire il paziente in controllo di sé, riducendo la frequenza delle abbuffate e di conseguenza quella del vomito.
Una nuova consapevolezza
Chi soffre di bulimia nervosa spesso si ritrova isolato e con l’impressione di non avere via di uscita.
La consapevolezza della malattia e il desiderio di essere aiutati sono i primi piccoli, ma fondamentali passi da compiere sul cammino della guarigione.
Un malato di bulimia che non si ritiene tale difficilmente riuscirà a seguire le terapie e molto più probabilmente sprofonderà nelle vecchie abitudini appena ne avrà l’occasione.
Guarire dalla bulimia nervosa è possibile, ma richiede notevoli sforzi e una buona dose di volontà da parte del paziente.
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