Nel 1968 Lo scienziato John Calhoun, un etologo specializzato nel comportamento animale, decise di svolgere un insolito quanto sorprendente esperimento chiamato “Universo 25”.

Fece costruire una grossa struttura, nel quale far vivere 8 topolini (4 maschi e 4 femmine)

e mise a loro disposizione tutto ciò di cui potevano avere bisogno.

I topi avevano facile accesso al cibo, erano protetti da predatori e da malattie, vivendo così in un mondo a loro assai favorevole.

Insomma stiamo parlando di un vero e proprio paradiso per quei piccoli roditori, niente trappole, niente gatti, nessuna morte per mancanza di cibo, non soffrivano ne il caldo ne il freddo, la gabbia veniva pulita regolarmente..  quando si dice “la bella vita”!

Con il passare dei mesi, i topolini si riproducevano, mangiavano, dormivano e iniziavano a costruire relazioni sociali all’interno di quel loro mondo.

Dopo circa 1 anno e mezzo, le cose iniziarono a cambiare.

Gli 8 esemplari, continuando felicemente a riprodursi, divennero ben 2200 e seppur la struttura era stata pensata per poterne contenere un numero ancora superiore (circa 3800), questo sovraffollamento cambiò e non poco l’equilibrio nella società dei nostri piccoli amici.

Da quel momento il comportamento dei topi iniziò gradualmente a degenerare, i maschi mostrarono i primi comportamenti aggressivi con le femmine e i neonati, come frustrati da un mondo caotico e sovraffollato.

Le femmine in tutta risposta iniziarono a costruirsi i nidi in parti più alte e protette della struttura, allontanandosi così dai loro aggressori.

Tuttavia spaventare e stressate dal convivere con questa condizione, iniziarono a prendersi sempre meno cura dei propri piccoli, lasciandoli sempre più spesso morire.

In alcune parti dell’ Universo 25 la mortalità dei piccoli arrivava a toccare il 94%, una percentuale devastante e innaturale, visto che per ben più di un anno si erano prese cura e li avevano nutriti con profondo senso materno.

I maschi avendo di conseguenza meno possibilità di accoppiarsi e riprodursi, diventarono ancora più aggressivi.

In questa condizione di chaos esplose e dilagò la violenza, i topi iniziarono ad aggredirsi sempre di più fino alla morte.

La stranezza dei loro comportamenti andò ben oltre gli atti di violenza, iniziarono ad avere atteggiamenti pansessuali (si accoppiavano contemporaneamente con partner multipli e di entrambi i sessi).

Alcuni iniziarono a praticare cannibalismo, nonostante il cibo non scarseggiasse mai e fosse sempre di facile accesso.

Alcuni gruppi di esemplari femmine, si ritirava socialmente, iniziando a vivere un esistenza apatica lontana da tutto e tutti.

L’esperimento terminò dopo circa 4,5 anni con la morte di tutti i topi.

Portarono se stessi all’estinzione, uccidendosi gli uni con gli altri e trasformando così quello che doveva essere il più bel paradiso per topi mai costruito in un inquietante inferno.

 La società umana è davvero così differente?

L’ uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi.

Albert Einstein

Ad oggi siamo circa 7.8 miliardi a popolare la terra e il numero è destinato a salire vertiginosamente con il passare degli anni.

Non dimentichiamo che conviviamo con un numero ben più elevato di specie animali e che le risorse e gli spazi non saranno illimitati.

Nonostante le profonde differenze tra uomini e topi, condividiamo circa l’80% del nostro genoma con quest’ultimi e fin troppo spesso i nostri comportamenti non si sono rivelati affatto più nobili e intelligenti rispetto a quello dei piccoli roditori.

Da diversi anni ormai è scoppiato il fenomeno dell’isolamento sociale (Hikikomori), atti di inspiegabile cattiveria e violenza sono presenti da millenni, costruiamo armi di distruzione di massa contro noi stessi, e con l’inquinamento stiamo lentamente trasformando quello che prima era un mezzo paradiso, in un possibile inferno futuro.

Prendiamoci cura del pianeta in cui viviamo, costruiamo una società in grado di soddisfare i bisogni di ognuno e sviluppiamo rapporti che ci arricchiscano e non portino al collasso.

La nostra società sta rapidamente mutando e non sempre in meglio, non permettiamo al nostro universo di diventare un “universo 25”.

La principale minaccia per la nostra estinzione, siamo proprio noi!

“C’è soltanto una guerra che può permettersi il genere umano: la guerra contro la propria estinzione.”

Isaac Asimov