La resilienza appartiene a chi traccia strade dove ci sono ostacoli,
a chi camuffa una caduta con un magnifico volo,
a chi sa che qualcosa sta nascendo, proprio lì,
sotto quel sasso arido e sterile che tutti ignorano.

(Fabrizio C.)

Cos’è la resilienza?

Resilienza è una parola bellissima, è l’arte di non spezzarsi di fronte agli urti.

 Vuol dire capacità di superare i traumi con grande forza e vitalità; è la capacità di ricostruirsi e di tornare a splendere.

Si parla tanto di resilienza, ma fino a che punto conosciamo il suo vero significato?

Il termine resilienza nasce nel campo dell’ingegneria dove viene utilizzato per indicare la capacità di un metallo di reggere una pressione.

Questo termine fu dopo utilizzato in altri campi come la psicologia, per indicare la capacità di superare traumi e riorganizzare la propria vita in maniera positiva.

E’ resiliente una persona capace di ricostruirsi rimanendo aperta alle opportunità che la vita offre. E’ capace a rialzarsi mantenendo la propria identità e umanità.

 Le persone dotate di resilienza riescono a fronteggiare qualunque difficoltà, sono persone dotate di ottimismo e che non si lasciano abbattere. Sono persone capaci di prendere il meglio da ogni situazione e spesso grazie a questo, riescono a raggiungere mete importanti.

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Chi è resiliente possiede una grande qualità, mantiene viva la motivazione. E’ proprio la motivazione a fare la differenza fra chi si ferma e chi continua, fra chi decide di lasciarsi alla disperazione e chi decide di rinascere.

Spesso nella vita accadono eventi che di colpo  spengono il sorriso e uccidono le nostre speranze. Sentiamo il mondo crollarci addosso e qui,  accade che, diamo spazio ai sentimenti di dolore paura e rinuncia.

Ci sono poi persone che hanno vissuto esperienze tremende e sofferenze indescrivibili ( perdite di persone care, violenze sessuali, violenze psicologiche ecc..) e nonostante tutto hanno quella capacità straordinaria di metabolizzare e ritornare a vivere. Queste persone spesso, oltre a rialzarsi, riescono a realizzare grandi imprese.

Hanno quella capacità di cogliere dalle loro macerie la luce.

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Perché fiorire si può e si deve,
anche in mezzo al deserto,
perché se le cose fragili
come un fiore di ginestra lo sanno fare,
anche noi siamo chiamati a fare altrettanto.

Giacomo Leopardi

Anche alla natura piace pensare che c’è sempre spazio alla vita

Avete mai visto un fiore di loto?

Vive nel fango e nonostante ciò, tutte le mattine, quando sorge il sole, emerge dall’acqua sporca completamente intatto e senza alcuna traccia di impurità. Mostra tutto il suo splendore ed emana un profumo ipnotico.

Chi è dotato di resilienza è come il fiore di loto, resistente e capace di trasformare le avversità in potenzialità.

Come sono le persone resilienti

Per comprendere come fanno certe persone ad essere resilienti, sono stati fatti diversi studi e si è scoperto che tali soggetti hanno abitudini e caratteristiche che li accomunano.

  1. Si affidano alla loro forza interiore

Sono persone in grado di trovare la forza dentro di se e non si lasciano abbattere dalle influenze esterne. Riescono ad affrontare qualunque difficoltà con più facilità perché, non danno troppa importanza alle critiche negative e non permettono a niente e nessuno  di distruggere il loro spirito. Queste persone hanno la piena consapevolezza che la strada spesso è in salita, tuttavia sono cosi determinate da volerla percorrere tutta.

  • Prendono il meglio da ogni situazione

In mezzo ad eventi negativi, i resilienti, invece di abbattersi , si sforzano a cercare quali aspetti positivi possono trovarne e cosa possono impararne.  Una persona resiliente non conosce il concetto di fallimento, il suo motto è : “o vinco o imparo”.

Inoltre sanno che un periodo negativo è temporaneo e quindi superabile.

  1. Guardano avanti

Disperarsi e piangere sul latte versato non serve a nulla e non porta a soluzioni. Piuttosto le persone resilienti, sono in grado di guardare avanti. Sono consapevoli che per quanto faccia male una ferita, il tempo è un ottimo guaritore.

  • Sono flessibili

Le persone resilienti non si irrigidiscono di fronte ai cambiamenti, ma rimangono flessibili. Questo perché sanno che non esiste un’unica soluzione, ma tante possibilità. Riescono ad adattare i loro piani alle nuove circostanze e si rimettono in gioco molto velocemente. Proprio come fa un marinaio quando il vento non è favorevole … aggiusta le vele.

  • Sono perseveranti

Le persone resilienti sono molto determinate. Mantengono sempre davanti a se il loro obiettivo e sono disposte a qualsiasi sacrificio pur di raggiungerlo.

  • Affrontano la vita con ironia

Quando tutto sembra perduto, le persone resilienti sdrammatizzano col senso dell’umorismo. In questo modo si liberano prima delle emozioni negative. Questo gli permette di rimanere ottimisti e continuare il loro percorso.

I resilienti scelgono con cura di chi circondarsi. Tengono a distanza le persone tossiche e dedicano il loro tempo a chi considerano un arricchimento.

  • Coltivano l’accettazione

Ogni essere umano, di fronte ad un evento traumatico, sente il dolore della ferita. E la ferita torna a fare male quando si rievocano i ricordi.

Le persone resilienti invece di negare o nascondere l’evento, lo accettano. Provano a comprenderlo e riescono a trovargli un posto dentro di se. Dopo averlo fatto, svoltano pagina e guardano avanti.

Dal dolore nascono le perle

(la lezione dell’ostrica)

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Anche dal dolore si può ottenere la bellezza e il bene. Dalle ferite può sorgere la nostra forza e la nostra luce. Questo dipende da come scegliamo di reagire , perché siamo noi a decidere se essere resilienti o meno di fronte alle avversità della vita.

La natura ha sempre qualcosa di meraviglioso da insegnarci e da mostrarci.

Pensiamo alle perle,sono un miracolo della natura. Brillano e sono di una singolare bellezza, eppure sono il risultato di una ferita. Sono cicatrici dell’ostrica.

Le perle sono il prodotto del dolore.

Quando un granello di sabbia entra dentro il guscio dell’ostrica, ferisce il suo corpo indifeso.  Il mollusco per proteggersi produce una sostanza lucida chiamata nacra.  Cosi il nacra avvolge il granello di sabbia in diversi strati. Da questo meccanismo di difesa nasce la perla.

La perla è, pertanto, frutto di una ferita cicatrizzata,della lotta dell’ostrica a proteggersi .

Le persone resilienti ,che si migliorano e hanno cura del proprio essere, hanno un atteggiamento simile a quello delle ostriche. Dal dolore ne ricavano una perla.

Coltivare risentimenti rabbia, rancore e amarezza, non permettono la guarigione. Lasciano piuttosto ferite aperte che a lungo andare provocano maggiore dolore e sofferenza. Questo atteggiamento ci conduce a diventare vittime di noi stessi.

Non permettiamo che sentimenti negativi ci portino a essere delle “ostriche vuote”.

Piuttosto sovrapponiamo diversi strati di sostanza che guariscano le ferite. Sovrapponiamo accettazione, perdono e amore. Solo così possiamo guarire le ferite e diventare più forti.

“La vita è fatta di alternative e chi non le coglie, soffre inutili frustrazioni”. (Marco Trevisan)