Gli eventi che viviamo e la relazione che abbiamo con le persone che ci circondano ci aiutano a scoprire chi siamo davvero.

Gli specchi esseni servono a creare il significato interiore delle nostre relazioni. Scopriamo che cosa sono e perché sono così importanti.

Origine e funzione dei sette specchi esseni

Gli Esseni sono un’antica comunità spirituale (la stessa da cui, come si tramanda, discende Gesù) il cui bagaglio di conoscenza mistica è stato conservato e trasmesso negli anni da generazioni diverse di popoli.

La conoscenza esoterica di questa comunità era molto vasta, e proprio a loro si deve l’origine dei sette specchi esseni, dentro i quali si racchiude il significato più profondo delle relazioni umane.

Comprendere i sette specchi esseni ci permette di capire più a fondo la relazione con il nostro io interiore e le relazioni che intercorrono tra noi e le persone della nostra vita.

Questi specchi, così denominati dagli Esseni, non sono altro che categorie diverse di rapporti umani: sette misteri corrispondenti ai vari tipi di rapporto che ciascun essere umano può sperimentare nel corso della propria vita di relazione.

Questi sette specchi dei rapporti umani sono considerati molto potenti perché forniscono profonde intuizioni sul perché abbiamo vissuto la nostra vita in un certo modo e abbiamo avuto determinate relazioni con gli altri esseri umani. 

Gli Esseni ci ricordano che ciascuno di noi passerà attraverso ogni specchio durante la propria vita, volontariamente o involontariamente. Spesso, ci muoveremo in molti specchi simultaneamente. 

Nel passare attraverso gli specchi, noi procediamo attraverso la nostra vita, forse senza nemmeno renderci conto del perché facciamo queste cose.

Siamo invitati a conoscere noi stessi in presenza di altri, attraverso i nostri rapporti umani.

Il primo specchio esseno

Il primo specchio esseno riguarda la nostra presenza nel momento presente. Il mistero è incentrato su cosa noi inviamo, nel presente, alle persone che ci stanno accanto: se siamo circondati da persone o da modelli di comportamento in cui dominano sentimenti di rabbia o di paura, lo specchio riflette su di noi quelle stesse sensazioni.

Allo stesso modo, se ci troviamo in un contesto pervaso da gioia, estasi e felicità, proviamo anche noi quelle sensazioni perché queste ultime vengono riflesse in noi dallo specchio.

Lo specchio funziona anche al contrario: se noi abbiamo paura, proiettiamo questa nostra sensazione anche sugli altri; se siamo felici, inviamo la nostra felicità anche a chi ci sta intorno.

Ciò che vediamo nel primo specchio esseno, dunque, è l’immagine di quello che siamo nel presente. Chi ci è vicino ci rimanda questa immagine, rispecchiandoci.

Il secondo specchio esseno 

Il secondo specchio esseno ha una qualità simile alla precedente, con una differenza: anziché riflettere ciò che siamo, riflette quello che noi giudichiamo nel presente.

Se ci ritroviamo circondati da persone i cui modelli di comportamento ci provocano frustrazione o scatenano la nostra rabbia e se percepiamo che quei modelli non ci rispecchiano in quel momento, allora c’è una buona probabilità che ci stiano invece mostrando quello che noi giudichiamo nel momento presente.

La rabbia, l’astio o la gioia che noi stiamo giudicando.

Il terzo specchio esseno 

Il terzo specchio esseno è uno degli specchi più facili da riconoscere perché è percepibile ogni volta che ci troviamo alla presenza di un’altra persona e avvertiamo una scossa elettrica, un nodo allo stomaco o la pelle d’oca.

In quel preciso istante, lo specchio ci mostra una persona che ha delle caratteristiche che noi abbiamo perso, ceduto, o che ci hanno portato via.

Per questo motivo, avvertiremo il bisogno di passare del tempo con quella persona e ci sembrerà di essere già in confidenza con lui/lei, pur conoscendola poco o pur essendo la prima volta che la incontriamo.

Attraverso la saggezza del terzo specchio, dunque, ci viene chiesto di ammettere la possibilità che, nella nostra innocenza, rinunciamo a delle grosse parti di noi stessi per poter sopravvivere alle esperienze della vita.

Il quarto specchio esseno

Il quarto specchio esseno ci permette di osservare noi stessi in uno stato di dipendenza e compulsione.

I Spesso nel corso degli anni ci accade di adottare dei modelli di comportamento che poi diventano tanto importanti da farci riorganizzare il resto della nostra vita per accoglierli.

Il tratto positivo di questo modello è che può essere riconosciuto ad ogni stadio, senza dover arrivare agli estremi per poi perdere tutto.

Possiamo riconoscerlo, guarirlo e ritrovare la nostra interezza a ogni step del nostro stato di dipendenza e compulsione.

Il quinto specchio esseno 

Il quinto specchio esseno è forse il più potente in assoluto, perché ci permette di vedere meglio e con maggiore profondità degli altri e le ragioni per cui abbiamo vissuto la nostra vita in un determinato modo.

Questo specchio ci mostra i nostri genitori e l’interazione che intratteniamo con loro e attraverso di esso ci viene chiesto di ammettere la possibilità che le azioni dei nostri genitori verso di noi riflettano le credenze e le aspettative che nutriamo nei confronti del rapporto che intercorre fra noi e fra l’aspetto maschile e quello femminile del nostro creatore, in qualunque modo lo concepiamo.

In altre parole, la relazione con i nostri genitori può quindi svelarci il nostro rapporto con il divino.

Il sesto specchio esseno

Il sesto specchio esseno ha un nome abbastanza infausto: gli antichi, infatti, lo chiamarono l’oscura notte dell’anima.

In realtà, però, lo specchio in sé non è necessariamente sinistro come il nome che porta.

Attraverso questo specchio possiamo vedere noi stessi nudi, forse per la prima volta, senza l’emozione, il sentimento ed il pensiero, senza tutte le architetture che ci siamo creati intorno per proteggerci.

La notte oscura dell’anima rappresenta l’opportunità di perdere tutto ciò che ci è sempre stato caro nella vita.

Confrontandoci con la nudità di quel niente, mentre ci arrampichiamo fuori dall’abisso di ciò che abbiamo perso e percepiamo noi stessi in una nuova luce, siamo in grado di esprimere i nostri più alti livelli di maestria.

Attraverso un’oscura notte dell’anima, ci viene ricordato che la vita e la natura tendono verso l’equilibrio e che ci vuole un essere magistrale per bilanciare quell’equilibrio.

Nel momento in cui affrontiamo le più grandi sfide della vita, esse divengono possibili solo dopo aver accumulato gli strumenti necessari per superarle con grazia e facilità; perché è quello il solo modo per superarle.

Quindi, da questa prospettiva, le sfide più alte della vita possono essere concepite come delle grandi opportunità, che ci consentono di saggiare la nostra abilità, anziché come dei test da superare o fallire.

Attraverso questo specchio possiamo anche provare a noi stessi che il processo vitale è degno di fiducia e che tale fiducia può essere accordata anche a noi, mentre stiamo vivendo la vita.

Il settimo specchio esseno

Il settimo specchio esseno, nella prospettiva degli antichi, era il più sottile e, per alcuni versi, anche il più difficile.

È lo specchio che ci chiede di ammettere la possibilità che ciascuna esperienza di vita, a prescindere dai suoi risultati, sia di per sé perfetta e naturale.

Siamo invitati a guardare i nostri successi nella vita senza fare alcun tipo di paragone e senza usare riferimenti esterni.

Nella prospettiva di questo specchio ci viene chiesto di ammettere la possibilità che ogni aspetto della nostra vita personale – qualsiasi aspetto – sia perfetto così com’è (e, in effetti, è così: se noi non paragoniamo i nostri risultati a un qualcosa di esterno a noi, allora quei nostri risultati sono liberi da giudizio, perché il giudizio esiste solo nel momento in cui si crea un paragone).

Il settimo specchio ci invita quindi a permetterci di essere il solo punto di riferimento per i risultati che raggiungiamo.

Libri per approfondire

Ci sono moltissimi libri in commercio che parlano dei sette specchi esseni, ve ne citiamo solo alcuni:

Se ne potrebbero citare molti altri, ma già questi tre manuali forniscono un’ampia conoscenza sull’argomento e ci aiutano a comprendere l’uso ragionato che possiamo fare di questa antica tradizione.

Gli specchi esseni, infatti, creano un interessante schema di indagine che ci può venire in aiuto per interpretare la realtà grazie a quello che riflettiamo negli altri e ci permettono di riscoprire chi siamo e perché la nostra vita è andata verso una determinata direzione.