Quando nei telegiornali sentiamo parlare di criminali spietati che vengono presi e messi in prigione, normalmente tiriamo un sospiro di sollievo e ci sentiamo più al sicuro.

Quello che potrebbe sconvolgerti è sapere che ci sono persone che, al contrario, provano un’attrazione irresistibile verso queste figure.

Nella storia del crimine è capitato diverse volte di sentire parlare di amori nati con assassini, stupratori e criminali.

Non è raro, infatti, che capiti a noti detenuti, incarcerati per i peggiori crimini, di ricevere lettere dai loro ammiratori, apprezzamenti amorosi o sessuali che molte volte si sono trasformati in matrimoni celebrati dentro il carcere.

Per fare un esempio, in molti sicuramente ricorderanno il famoso serial killer Ted Bundy, del quale molte donne se ne sono innamorate follemente mentre era dietro le sbarre, una fra queste addirittura si è sposata con lui durante il processo in tribunale ed ha avuto rapporti sessuali col criminale mentre era in carcere rimanendo così incinta.

Ma come si può amare un criminale che ha assassinato o stuprato altre donne?

La risposa ce la da la psicologia.

COSA E’ LA IBRISTOFILIA

La ibristofilia conosciuta anche come sindrome di Bonnie e Clyde (coppia di criminali statunitensi che ha compiuto rapine e omicidi), è una parafilia (disturbo psico-sessuale che può arrecare danni a se stessi o agli altri).

Chi ne è affetto prova eccitazione e impulsi sessuali verso individui violenti che hanno compiuto crimini, omicidi o stupri.

La persona ibristofiliaca nella maggior parte dei casi prova un’attrazione morbosa soprattutto verso i sadici sessuali.

Il termine ibristofilia è stato coniato dallo psicosessuologo Johon Money, il quale spiega che alla base di questo comportamento vi è una relazione malsana dove uno dei soggetti della coppia è generalmente una donna con bassa autostima e che molto facilmente ha avuto la figura paterna assente o violenta.

Essa tende a legare con un individuo dominante, più intelligente e manipolatore, condividendo con lui crimini e assassini.

Oltre alle coppie complici, troviamo spesso persone ibristofile che pur non avendo commesso alcun crimine, si innamorano perdutamente di chi viene condannato per averli commessi.

CAUSE DELLA IBRISTOFILIA

In genere l’amore nasce quando troviamo nell’altro qualcosa che ci attrae.

La domanda che potrebbe sorgere spontanea è: ma cosa può attrarre in un individuo violento?

Secondo lo psicologo RJ Parker le donne che si innamorano di chi compie azioni violente e brutali, sono donne insicure e con una forte bassa autostima e pertanto tramite l’altro soddisfano due bisogni:

  • sentirsi forti: avere accanto un uomo capace di compiere qualunque azione le fa sentire più forti e invincibili per procura nei confronti della realtà.
  • avere la certezza di non essere abbandonate: il fatto che il loro uomo si trovi in carcere o potrebbe finire in carcere, le fa sentire più sicure di non essere abbandonate, visto che loro sarebbero l’unico riferimento e sostegno esterno.

ESEMPI DI IBRISTOFILIA

I condannati divenuti famosi per i loro crimini e per le lettere d’amore ricevute in carcere sono davvero tanti.

Si è stimato che ai detenuti condannati nel braccio della morte, sono arrivati fino a centinaia di lettere e il 99% di esse sono state scritte da donne.

Per fare qualche esempio:

  • William Thodore Durrant, conosciuto come il demone del Belfry, ebbe molte donne che si interessarono a lui.
  • Charles Manson, egli a 79 anni ha sposato in carcere una ragazza di 25 innamorata di lui.
  • Angelo Izzo, il mostro del Circeo, sposò una giornalista.
  • Ted Bundy, noto come il più spietato serial killer sadico sessuale, ebbe moltissime fans, fra le quali una rimase incinta di lui e arrivò a sposarlo durante un processo.

Spero di esserti stata utile. A presto!

1 commento su “Ibristofilia: l’attrazione sessuale verso chi commette violenza”

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