Il rapporto tra genitori e figli è uno dei rapporti più importanti nella vita di ciascuno di noi.

Per questo le dinamiche e gli sviluppi che prendono vita all’interno di questo legame hanno una forte influenza sulla vita del figlio adulto.

Alcuni dei comportamenti tenuti dai genitori – anche inconsciamente – tendono così a “modellare” alcuni dei comportamenti futuri dei figli durante l’età adulta.

Uno di questi si verifica quando i genitori sono particolarmente castranti, cioè tendono a limitare la generica libertà del figlio, frustando le aspirazioni personali e riducendo all’impotenza creativa.

Questo risulterà essere particolarmente deleterio per la vita adulta del figlio, che si ritroverà ad affrontare anche le più piccole situazioni quotidiane con paura ed ansia.

Come riconoscere allora quando un genitore è castrante? Quali sono le caratteristiche? Ma soprattutto, che conseguenze ha sui figli?

Vediamolo insieme.

Genitori e figli: la dipendenza affettiva

Il rapporto genitori-figli è tra i più belli e solidi che possano esistere al mondo.

E’ proprio grazie a questo rapporto che impariamo ad amare o odiare, ad arrendersi o combattere, a fidarci o non fidarci.

Proprio per le sue radici profonde, costituisce allo stesso tempo uno dei rapporti più complessi della vita, composto da un insieme di aspetti tanto forti quanto contrastanti.

Lo dimostra il fatto che è non insolito trovare situazioni in cui questo rapporto genitori-figli assuma caratteri negativi.

Il problema nasce nel momento in cui questi aspetti tendono a condizionare negativamente – e per lungo tempo – la vita dell’individuo figlio nell’età adulta.

Come si sviluppa questo rapporto?

Fin da piccoli i figli cercano l’approvazione da parte dei genitori. La dipendenza che si può infatti creare non è soltanto fisica, ma anche emotiva.

Il bambino però cresce e diventa adulto, per cui questo legame inizia a trasformarsi.

E’ in questo momento che il figlio ricerca la propria indipendenza, che non sempre però gli viene concessa da parte dei genitori.

Il rapporto è sano nel momento in cui il figlio riesce a percepire se stesso come un individuo indipendente.

Spesso però a causa di un atteggiamento castrante da parte dei genitori, questo non è possibile.

L’affetto si trasforma in un rapporto malsano che impedisce al figlio di poter essere realmente indipendente e libero di esprimersi.

Genitori castranti: chi sono e come riconoscerli

I genitori castranti sono iperprotettivi, ansiogeni, inibenti, eccessivamente preoccupati.

Sono quei genitori che tendono a vedere il proprio figlio come un eterno bambino – anche se è già adulto – e spesso si riferiscono a lui con vezzeggiativi che sono in realtà tipici di una relazione prettamente infantile.

Quando infatti un genitore si interessa alla vita del proprio figlio in modo continuo,  rivela in realtà un’eccessiva apprensione che nel tempo finisce per essere deleteria per il figlio stesso.

In genere questi genitori hanno quasi il bisogno che il figlio segua la loro visione sia del mondo che delle cose.

Lo dimostra il fatto che tendono ad avere già in mente tutto il futuro del figlio e sono costantemente in ansia se ad esempio “esce fuori dai binari” facendo un mestiere diverso da quello programmato.

Facciamo un esempio.

Una madre castrante ha continuamente bisogno del contatto fisico con il figlio.

Un contatto però così esasperato si trasforma in un modo per prendere e fagocitare la personalità del figlio stesso.

Alcune frasi tipiche usate dai genitori castranti sono:

Mi raccomando vai piano.

Scrivimi quando arrivi.

Non andare in giro col buio!

Con chi esci? Dove vai? Cosa fai?

Da qui deriva inevitabilmente una distorsione dell’amore e dell’affetto da parte del figlio, che può riflettersi poi in un rapporto di coppia nella vita adulta.

Gli effetti possono riguardare un’incapacità di vivere l’amore stesso, fino ad comportamento tendenzialmente opposto basato su una dipendenza da parte del figlio, che tende a vedere le relazioni sentimentali un qualcosa a cui disperatamente aggrapparsi per sentirsi al sicuro dal mondo.

In questi casi non avviene quindi una corretta integrazione di se stessi, e non si è liberi di esprimere la propria natura perché “intrappolati” nella rete del genitore castrante.

I genitori castranti tendono infatti a restringere gli orizzonti vitali del figlio, che non riesce poi a sentirsi veramente adulto, perché tendono inconsciamente a identificare l’affetto come quello morboso donatogli dai genitori.

C’è una spiegazione dietro questi comportamenti dei genitori?

La spiegazione più semplice e immediata è legata all’infanzia che gli stessi genitori hanno vissuto.

Spesso si scopre che la loro infanzia è stata anch’essa eccessivamente controllata dai propri genitori.

Dal momento in cui tendiamo a ripetere lo stile di insegnamento che abbiamo ricevuto, ecco che la storia si ripete.

Altre volte il comportamento dei genitori castranti è semplicemente dovuto a propri tratti caratteriali.

Sono persone dominanti che hanno il bisogno continuo di tenere sempre tutto sotto il proprio controllo.

In questi casi alla base vi è spesso una certa insicurezza, in quanto il controllo che essi esercitano sui propri figli altro non è che una forma di assertività che li fa sentire più sicuri.

Conseguenze sui figli

Il bambino che cresce con dei genitori castranti sarà più soggetto a diventare un adulto privo di autonomia, sia nelle cose più futili a quelle più serie.

In concreto, le conseguenze potrebbero essere:

  • Scarsa autostima
  • Problemi sia relazionali che sessuali
  • Ansia
  • Attacchi di panico
  • Frustrazione
  • Difficoltà nel prendere le decisioni
  • Insicurezza
  • Fobie

Ad esempio, quando il figlio dovrà allontanarsi da casa per qualsiasi motivo – uscire, stare con gli amici, viaggiare per qualche giorno – o quando vorrà percorrere una strada diversa rispetto a quella proiettata dal genitore, non riuscirà a sentirsi in grado di farlo da solo.

ll rapporto genitore-figlio viene inglobato in una cosiddetta simbiosi patologica.

Questa invadenza produce irrimediabilmente degli scompensi interiori, delle emozioni di rabbia, insicurezza, dei conflitti, perché ad ogni tentativo – sano – del figlio di apporre limiti ai genitori, quello che emerge in lui è il senso di colpa.

Si rischia quindi di dare forma ad una personalità dipendente che chiede sempre agli altri di fare le cose al posto suo, o che reclamerà continuamente consolazione e protezione per la paura che possa succedere qualcosa.

Come comportarsi se i genitori sono castranti

Ecco alcuni consigli su come comportarsi se i propri genitori si rivelano castranti.

Rompere il ciclo della manipolazione

Iniziare a far notare ai genitori di essere abbastanza grandi per prendere le decisioni da soli.

I genitori potranno sempre esprimere delle opinioni, ma senza decidere.

Stabilire dei confini

Impostare una determinata distanza può essere utile.

Il confine può essere economico come emotivo. L’idea di fondo è quella di delimitare un territorio personale all’interno del quale i genitori non possono accedere.

Incoraggiare la comunicazione

Un consiglio utile è quello di provare a creare uno spazio in cui la comunicazione è assertiva, dove è possibile esporre le proprie opinioni apertamente e senza alcun giudizio.

E’ bene però ricordare che bisogna sempre cercare la soluzione migliore per entrambi, genitori e figli.