Per definizione, il realista è colui che pensa, giudica e agisce con concretezza. Analizza quindi la realtà e, sulla base di ciò che conosce della realtà, giudica o agisce.

Il realista sa di essere realista, ne è pienamente consapevole, e sa anche che continuerà ad approcciarsi alla realtà che lo circonda in questo modo.

Ad oggi purtroppo, “essere realisti” significa cedere, in qualche modo al pessimismo, che minimizza le cose buone e vede come inevitabili le cose brutte.

Il realista invece si limita a giudicare in modo imparziale, non applicando alcun filtro alla realtà.

Tecnicamente, il pensiero realista è quello più obiettivo.

Nella realtà dei fatti, invece, non si può mai essere totalmente obiettivi quando si giudica, perché il proprio personale sistema di credenze influenza in modo continuo la chiave di lettura della realtà.

Ottimista – pessimista e realista

Ponendo come esempio un confronto tra un ottimista, un realista, e un pessimista per dare un giudizio completamente accurato su qualsiasi evento, è necessario elaborare un’enorme quantità di informazioni, qualcosa di cui nessuno ha la capacità.

Ma possiamo concentrarci su alcune informazioni.

È probabile che queste persone si sentano in modo molto diverso riguardo allo stesso evento semplicemente perché mettono in evidenza parti diverse delle informazioni disponibili.

Qualcuno con una mentalità positiva si concentrerà su altri aspetti di una situazione rispetto a qualcuno con una mentalità negativa, ma nessuno dei due ha necessariamente torto.

Voler adottare una mentalità più positiva non significa che è necessario un lavaggio del cervello o smettere di ragionare nel modo in cui si ragiona solitamente, significa solo che bisogna concentrarsi su diversi aspetti di una situazione.

Lo stato d’animo determinerà come vengono previsti gli eventi futuri e anche come sono valutati gli eventi mentre accadono.

Questi due fattori si rafforzano a vicenda, perché le previsioni che vengono fatte sul futuro derivano dalle informazioni memorizzate sulle esperienze passate.

Rispetto ai pessimisti, gli ottimisti valutano i loro eventi quotidiani da una prospettiva più positiva, il che significa che creano continuamente ricordi e credenze positive per influenzare le loro previsioni.

E le buone previsioni contano molto: aspettarsi semplicemente che accada un evento lo rende molto più probabile, cioè una convinzione ottimista di solito porterà a un risultato migliore di una convinzione pessimistica.

Poiché gli ottimisti fanno previsioni più positive, è probabile che abbiano più successo, il che significa che possono immagazzinare ricordi ancora più positivi, convinzioni migliori e così via.

Il modo migliore per diventare più positivi è costruire lentamente ricordi e credenze più positivi valutando gli eventi man mano che accadono da una prospettiva migliore.

Ottimisti e pessimisti tendono a usare ragionamenti “preconfezionati” per spiegare gli eventi.

Un pessimista che ha appena fallito un esame potrebbe pensare: “Sono stupido, fallirò tutti i miei esami, non riuscirò mai trovare una carriera”.

Invece, è più probabile che un completo ottimista pensi: “Ho fatto il meglio che potevo, sono sicuro che farò meglio nei miei prossimi esami, questa è stata solo una caduta”.

Va da sé che anche in caso di successo, lo schema del pensiero segue la medesima linea, sia per un ottimista che per un pessimista.

Qual è lo stile esplicativo più realistico?

Nel caso in cui gli eventi vengono spiegati in termini instabili e specifici, quindi in modo negativo, la valutazione è concentrata solo su questo evento e non viene generalizzata.

Ciò significa che per gli eventi negativi, lo stile esplicativo ottimista è quello più oggettivo\realistico.

Per gli eventi positivi, i pessimisti in senso stretto sarebbero più obiettivi, ma è qui che entra in gioco la profezia che si auto-avvera.

Se vengono generalizzate le esperienze positive, influenzeranno maggiormente le tue convinzioni e miglioreranno il futuro, il che significa che alla fine le generalizzazioni diventeranno realtà.

In conclusione

Per essere un vero realista e non un pessimista nascosto, è meglio evitare le generalizzazioni per eventi negativi e descrivere gli eventi secondo dinamiche specifiche.

Le convinzioni positive derivano non dal numero totale di esperienze positive ma da un basso rapporto tra esperienze negative e buone, quindi essere più realistici (e positivi) quando si valutano gli eventi negativi aiuta già molto.